Mercoledì scorso, la parlamentare britannica Anneliese Midgley si è alzata in piedi in Parlamento per commentare il recente show di Netflix, “Adolescence“, un dramma televisivo sugli attacchi con coltello commessi da ragazzi adolescenti. Midgley ha chiesto al Primo Ministro Keir Starmer di sostenere il programma televisivo per «contrastare la misoginia tossica». In risposta, Starmer ha acconsentito, riferendosi al film, in realtà una fiction, come un «documentario molto buono» e sostenendo che gli attacchi con coltello tra gli adolescenti sono un «problema emergente e in crescita». Se non che la dichiarazione fatta da Starmer e Midgley ai membri del Parlamento rappresenta un profondo travisamento della verità. Ciò non sorprende: per sostenere le femministe occorre necessariamente abbracciare la menzogna. Vediamo perché.
La stragrande maggioranza degli incidenti con coltello nel Regno Unito coinvolge adulti. Gli adolescenti tra i 10 e i 17 anni rappresentano solo il 17% degli autori di attacchi con coltello. Nessuna prova supporta l’affermazione del PM Starmer secondo cui gli attacchi con coltello sono un “problema emergente e crescente” nel Regno Unito. Il numero complessivo di reati con coltello è rimasto stabile negli ultimi anni, con un numero in realtà in calo dall’anno conclusosi a marzo 2022, secondo le statistiche ufficiali del Regno Unito. Non ci sono prove di una diffusa “misoginia tossica” nel Regno Unito, o altrove. Alcuni osservatori anzi ritengono che la misandria sia ben più diffusa nella società della misoginia, come rivelato dal numero inquietante di femministe che lanciano appelli pieni di odio a “uccidere tutti gli uomini” (kill all men).

Ignorare la realtà.
Non solo. Le ragazze rappresentano un numero crescente di casi di accoltellamento nel Regno Unito, arrivando ad essere un quinto di tutti gli arrestati. I media hanno recentemente riferito, ad esempio, dell’attacco con coltello di Natalie Bennett, che ha pugnalato al cuore, uccidendola, la sua compagna, Kasey Anderson. In breve, Adolescence deve essere visto più come una fantasia cinematografica, non qualcosa che assomigli a un “documentario”.
Lo scambio parlamentare è stato duramente criticato. Secondo Sean Parker di Empowering The Innocent, «le opere di narrativa, con attori ‘tesoro nazionale’ come Stephen Graham, sono o esplicitamente realizzate per supportare la narrazione della violenza contro le donne e le ragazze, o possono essere trasformate in questo modo dai media mainstream». In breve, i recenti commenti delle istituzioni britanniche rappresentano un grossolano esempio di propaganda politica, più che qualcosa che offra una parvenza di realtà. Il parlamentare Keir Starmer dovrebbe ritrattare e scusarsi per le sue dichiarazioni false e diffamatorie sui ragazzi adolescenti. Ma lo farà, di fronte ai dati. Lo dubitiamo fortemente: se appoggi le femministe, per tua stessa natura ignori o trascuri i dati della realtà.