La Fionda

Soldi pubblici per il debito della Casa delle Donne? La Camera dica no!

di Redazione. Ne abbiamo parlato settimana scorsa: la senatrice Donatella Conzatti è riuscita a inserire nel “Decreto Agosto” un emendamento che appianerebbe con soldi pubblici la situazione debitoria che l’Associazione “Casa delle Donne” di Roma ha pendente da anni con l’amministrazione comunale capitolina. Un debito in passato molto più alto, già in parte coperto dalla Regione Lazio, che si è poi cercato di coprire con diversi espedienti e sotterfugi (sempre a carico del contribuente), ma ancora attivo: le femministe che occupano uno stabile di pregio del ‘600 ritengono di fare cose troppo importanti per piegarsi a una bassezza come pagare un affitto, pure se agevolatissimo, al Comune. Il Sindaco Virginia Raggi, prima dopo tante amministrazioni, ha fatto la voce grossa, ha iniziato a parlare di sgombero, e le nostre hanno attivato tutti i loro contatti nella politica per poter continuare a ospitare donne sentenziate come violente e a spargere odio di genere in tutto il paese. A rispondere al loro appello è stata appunto Donatella Conzatti, senatrice con un curriculum di proposte di legge femministissime da far rizzare i capelli. E la marchetta è servita.

Nessuno con un po’ di buon senso riterrebbe questa misura legislativa sensata o accettabile. Nel nostro piccolo (che poi tanto piccolo non è) abbiamo fatto un sondaggio che parla chiaro: i debiti non si fanno e se si fanno, si pagano. Così vale per tutti, privati, associazioni e imprese, e non c’è privilegio che tenga: la legge è uguale per tutti. Coprire quella morosità con soldi pubblici creerebbe un precedente insensato e pericoloso, oltre a essere un’ingiustizia assoluta. Questo è il senso della lettera che stamattina Francesco Toesca, Presidente dell’Associazione “Lega degli Uomini d’Italia”, ha fatto pervenire alle istituzioni interessate: il Presidente della Camera Fico, tutti i capigruppo e i leader dei maggiori partiti. Una lettera che noi de “La fionda” sottoscriviamo e sosteniamo da capo a fondo, nei suoi argomenti così come nel suo obiettivo: ottenere che la Camera stralci l’emendamento Conzatti dal “DL agosto”, con cui non c’entra nulla, e lo bocci per quello che è: un atto di ingiustizia che andrebbe ad aggiungersi ai trenta milioni di euro stanziati per i centri antiviolenza proprio nel mezzo della pandemia. È indubbio, e la lettera lo spiega a chiare lettere, che il femminismo suprematista si sia spinto davvero troppo in là, ed è giunto il momento di fermarlo.

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Vi invitiamo dunque a leggere con attenzione la lettera della Lega degli Uomini d’Italia. Dopo di che, se siete d’accordo con ciò che dice, chiediamo a tutti di sostenere l’iniziativa inviando la vostra adesione a tutte le persone interessate presso la Camera dei Deputati. Potete farlo copiando e incollando i dati che seguono:

A: fico_r@camera.it; gelmini_m@camera.it; lollobrigida_f@camera.it; boschi_m@camera.it; molinari_r@camera.it; fornaro_f@camera.it; crippa_d@camera.it; delrio_g@camera.it; schullian_m@camera.it; MELONI_G@CAMERA.IT; matteo.renzi@senato.it; vitoclaudio.crimi@senato.it; info@nicolazingaretti.it; nazionale@ilpartitocomunista.it

Oggetto: Soldi pubblici per il debito della Casa delle Donne? La Camera dica no!

Testo: Buongiorno, con la presente aderisco alla comunicazione inviatavi dalla “Lega degli Uomini d’Italia” e dichiaro la mia assoluta contrarietà all’approvazione dell’art.24bis che emenda il “DL Agosto” e destina 900 mila euro di denaro pubblico a copertura del debito dell’Associazione ‘Casa delle Donne’ di Roma. La Camera dica NO! Cordiali saluti.

Oppure, per ottenere automaticamente l’email già pronta e compilata non dovete far altro che cliccare sul pulsante qui di seguito, mettere la vostra firma (se volete), dopo di che premere invio dalla vostra posta:

INVIA L’EMAIL ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Noi l’abbiamo già inviata, a firma di tutti. Occorre essere in tanti per far sentire la nostra voce rispetto a questo ennesimo sfregio e privilegio che non può e non deve passare. E che, se passerà, sarà un’altra voce nel già lungo conto delle ingiustizie verso chi auspica una reale parità e un futuro equilibrato tra uomini e donne. Un conto che presto o tardi dovrà tornare.


P.S.: abbiamo ritenuto di far circolare la lettera per varie redazioni di TV, radio e giornali. A strettissimo giro ci ha risposto tale Paola Farina di “Radio Lombardia”. Per chiederci approfondimenti? Il contatto di Francesco Toesca per saperne di più? Semplicemente per ringraziare? No: alla banale condivisione di un contenuto, di cui un organo d’informazione serio e rigoroso dovrebbe (per lo meno) prendere atto, ci viene risposto con l’irriducibile stolidità di chi non è in grado di separare le proprie convinzioni personali dal proprio mestiere di informatore e comunicatore:

risposta radio lombardia

Qualcuno dubita del fatto che la Sig.ra Paola Farina farà arrivare l’iniziativa della Lega degli Uomini d’Italia sul tavolo della redazione di Radio Lombardia? Nel caso ancora qualcuno si facesse illusioni sulla qualità e sulla libertà dei mezzi di informazione nazionali…



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