La Fionda

Per il “Codice Rosso” la riappacificazione è vietata

Di recente alcuni media hanno parlato di una vicenda emblematica. Una coppia, marito e moglie, si presentano in una caserma dei Carabinieri per depositare una denuncia. Hanno un’aria strana, tesa, il maresciallo di turno lo nota e fa alcune verifiche sulle generalità dei due. Scopre così che lui era stato denunciato da lei per “violenza di genere”, era scattata la tagliola del Codice Rosso e all’uomo era stato appioppato un braccialetto elettronico con divieto di avvicinamento. Se non che nel frattempo i due si erano riappacificati ed erano tornati assieme. Per evitare problemi con il braccialetto elettronico, lasciavano il cellulare a cui era collegato nell’auto a 500 metri di distanza da dove avevano ripreso a convivere tranquillamente. Scoperta la cosa, i Carabinieri hanno lasciato che i due sporgessero la loro denuncia, dopo di che hanno preso l’uomo e l’hanno arrestato per violazione del divieto di avvicinamento. Per lui ora c’è il carcere.

Di nuovo si pone lo stesso interrogativo, già posto troppe volte: le misure cautelari servono a tutelare la querelante da pericoli reali o soddisfano la sua rabbia momentanea? Sono tanti i casi di sedicenti vittime che si dichiarano terrorizzate, maltrattate, perseguitate, in perdurante stato d’ansia o preoccupate per la propria incolumità personale e, in ragione di tali narrazioni, ottengono in quattro e quattr’otto l’allontanamento del presunto aguzzino. Poi frequentano normalmente l’uomo che hanno voluto allontanare, vittima e carnefice vengono trovati insieme a fare shopping, in auto, al ristorante, in casa, le vittime chiedono aiuto all’orco per un trasloco o una tubatura che perde, tornano a convivere, nel caso appena narrato vanno perfino in caserma insieme.

codice rosso bonafede hunziker bongiorno
Giulia Bongiorno, Michelle Hunziker e Alfonso Bonafede durante la presentazione della legge sul ”Codice rosso”.

La donna è in pericolo di default.

Gli uomini, ovviamente, subiscono un inasprimento delle misure cautelari poiché questo prevede il Codice Rosso rafforzato, visto che il Codice Rosso originario a qualcuno sembrava troppo blando. Non conta nulla la volontà della sedicente vittima, non conta nulla che sia stata lei ad invitare, chiamare, insistere, sollecitare l’incontro o addirittura la ripresa della convivenza col mostro. Lui ha violato e deve essere punito, punto. Anche se lei gli ha chiesto di violare. Un gap del Codice Rosso (uno dei tanti) è quello di dare per scontato che l’uomo gravato dalle misure cautelari intenda violarle contro la volontà della sedicente vittima, mettendone quindi in pericolo l’incolumità. Il che può sicuramente capitare, ma esistono e sono numerosissime le eccezioni. Ma poco importa, per la legge la donna è in pericolo di default. È questa l’incrollabile certezza del sistema giudiziario che reagisce di conseguenza, anche se risulta evidente che il comportamento della sedicente vittima la connota come persona che non ha alcun bisogno di essere protetta e non teme affatto la vicinanza dell’uomo gravato dal divieto di avvicinamento, tanto che è lei a cercarlo.

Tali casi, tutt’altro che rari, sollevano legittimi dubbi sulla genuinità delle accuse dalle quali le misure cautelari prendono vita, nonché sulla frettolosa superficialità delle indagini che portano alle misure cautelari stesse. La evidente tranquillità della sedicente vittima e l’altrettanto evidente volontà di frequentare il mostro entrano in conflitto con la narrazione di ansia, terrore e necessità di essere protetta. Non si può nemmeno chiedere la revoca delle misure cautelari, che vengono stabilite o tolte ad insindacabile giudizio della magistratura. Anzi, la sedicente vittima che ritratta, ridimensiona o smentisce del tutto le accuse suscita sospetti ancora una volta sull’orco (e ti pareva…) che potrebbe aver intimidito, minacciato o comunque fatto pressioni sulla donna per farla tornare sui propri passi. In sostanza la donna deve essere credibile solo quando accusa, se ritratta non è più credibile. Alcune procure hanno messo questa cosa nero su bianco, ma in molti tribunali tale prassi è già operativa da tempo. E dalla Culla del Diritto è tutto



Condividi


Read Previous

Tutto è violenza sulle donne. Anche la violenza sugli uomini.

Read Next

Trump annuncia: gli uomini sono uomini, le donne sono donne

Usiamo i cookie per personalizzare i contenuti e per analizzare il nostro traffico. Non condividiamo le tue informazioni né con i social media, né con affiliati pubblicitari. View more
Cookies settings
Accetta
Rifiuta
Politica su Privacy & Cookie
Privacy & Cookies policy
Cookie name Active
Chi siamo

Siamo un gruppo di studiosi attivi nell'analisi delle relazioni di genere e nella lotta contro il femminismo.

L'indirizzo del nostro sito è https://www.lafionda.com.

Quali dati personali raccogliamo e perché

Questo sito è gestito in Wordpress, che  non raccoglie dati personali sui visitatori e raccoglie solo i dati mostrati nella schermata profilo utente dagli utenti registrati, tuttavia in questo sito non è prevista alcuna registrazione degli utenti. Gli unici plugin che raccolgono dati sono quelli relativi al modulo di contatto per permettere agli utenti di scrivere alla redazione, e alla newsletter, che richiedono nome, cognome e indirizzo email.

Commenti

Quando i visitatori lasciano commenti sul sito, raccogliamo i dati mostrati nel modulo dei commenti oltre all'indirizzo IP del visitatore e la stringa dello user agent del browser per facilitare il rilevamento dello spam. Una stringa anonimizzata creata a partire dal tuo indirizzo email (altrimenti detta hash) può essere fornita al servizio Gravatar per vedere se lo stai usando. La privacy policy del servizio Gravatar è disponibile qui: https://automattic.com/privacy/. Dopo l'approvazione del tuo commento, la tua immagine del profilo è visibile al pubblico nel contesto del tuo commento.

Media Se carichi immagini sul sito web, dovresti evitare di caricare immagini che includono i dati di posizione incorporati (EXIF GPS). I visitatori del sito web possono scaricare ed estrarre qualsiasi dato sulla posizione dalle immagini sul sito web. Modulo di contatto Il modulo di contatto previsto dal sito prevede soltanto la raccolta di nome, cognome ed email di chi vuole scrivere alla redazione. Cookie Se lasci un commento sul nostro sito, puoi scegliere di salvare il tuo nome, indirizzo email e sito web nei cookie. Sono usati per la tua comodità in modo che tu non debba inserire nuovamente i tuoi dati quando lasci un altro commento. Questi cookie dureranno per un anno. Se visiti la pagina di login, verrà impostato un cookie temporaneo per determinare se il tuo browser accetta i cookie. Questo cookie non contiene dati personali e viene eliminato quando chiudi il browser. Quando effettui l'accesso, verranno impostati diversi cookie per salvare le tue informazioni di accesso e le tue opzioni di visualizzazione dello schermo. I cookie di accesso durano due giorni mentre i cookie per le opzioni dello schermo durano un anno. Se selezioni "Ricordami", il tuo accesso persisterà per due settimane. Se esci dal tuo account, i cookie di accesso verranno rimossi. Se modifichi o pubblichi un articolo, un cookie aggiuntivo verrà salvato nel tuo browser. Questo cookie non include dati personali, ma indica semplicemente l'ID dell'articolo appena modificato. Scade dopo 1 giorno. Cookie Gli articoli su questo sito possono includere contenuti incorporati (ad esempio video, immagini, articoli, ecc.). I contenuti incorporati da altri siti web si comportano esattamente allo stesso modo come se il visitatore avesse visitato l'altro sito web. Questi siti web possono raccogliere dati su di te, usare cookie, integrare ulteriori tracciamenti di terze parti e monitorare l'interazione con essi, incluso il tracciamento della tua interazione con il contenuto incorporato se hai un account e sei connesso a quei siti web. Analytics Il sito raccoglie statistiche sulle visite tramite il servizio Google Analytics, la qui privacy policy può essere letta qui. Con chi condividiamo i tuoi dati I dati che conferisci tramite questo sito non vengono condivisi con nessuno. Per quanto tempo conserviamo i tuoi dati Se lasci un commento, il commento e i relativi metadati vengono conservati a tempo indeterminato. È così che possiamo riconoscere e approvare automaticamente eventuali commenti successivi invece di tenerli in una coda di moderazione. Quali diritti hai sui tuoi dati Se hai lasciato commenti, puoi richiedere di ricevere un file esportato dal sito con i dati personali che abbiamo su di te, compresi i dati che ci hai fornito. Puoi anche richiedere che cancelliamo tutti i dati personali che ti riguardano. Questo non include i dati che siamo obbligati a conservare per scopi amministrativi, legali o di sicurezza. Dove spediamo i tuoi dati I tuoi dati non vengono spediti al di fuori dell'Unione Europea.I commenti dei visitatori possono essere controllati attraverso un servizio di rilevamento automatico dello spam. Il nostro contatto Per informazioni sulla gestione della privacy puoi scriverci a lafionda.info@gmail.com
Save settings
Cookies settings