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Il giorno 8 febbraio 2021, Roberto racconta alla figlia le premesse di ciò che verrà. Ne scaturisce l’immagine di un uomo buono e fiducioso, alla ricerca di una relazione pulita e sincera. Capace di perdonare un tradimento consumato addirittura mentre era in corso la fase di trasferimento della moglie dalla Tailandia all’Italia. Terribilmente cocciuto, Roberto, è profondamente uomo quando dice: «La mia speranza nella felicità era stupidamente incrollabile».
Una settimana dopo, Roberto rimette mano al blog e scrive uno dei post più lunghi, dove vorrebbe raccontare alla figlia com’è stata la vita matrimoniale e come si sono create le premesse del disastro. Riportiamo di seguito le parole di Roberto, senza usare lo screenshot, che sarebbe troppo lungo e illeggibile. Dove sono presenti i nomi di persone siamo intervenuti noi a sostituirli con indicazioni specifiche, in parentesi quadre, che permettano di identificare il nuovo compagno dell’ex moglie e la figliastra.
«Per tutto il periodo della convivenza in Italia è stato una continua delusione, una dopo l’altra, ma all’inizio attribuivo il fatto che si sentisse sola (tua sorellastra era in Thailandia), non conoscesse la lingua italiana e io dovevo lasciarla sola per tutta la settimana perché lavoravo in giro per l’Italia. Ma in seguito notavo un totale distacco affettivo e quindi a lungo andare anche i miei sentimenti scemavano ma siccome ero io che ho voluto e avevo deciso di sposarmi, quindi per tale motivo volevo assolvere al mio compito di marito e patrigno nei confronti di , la consideravo veramente mia figlia e le ho voluto bene. Poi sei nata tu ed io mi sentivo felice e raggiante. Ma, immediatamente dopo, sono affiorati i problemi che erano rimasti sopiti. Convivere era diventato sempre più impossibile. Poi ho capito il perché, mi avevano raccontato l’esatto momento in cui tua madre ha conosciuto e di come si fosse letteralmente buttata fra le sue braccia. Non importa, questi fatti fanno parte della vita e, per quanto siano non facilmente digeribili milioni di persone lo hanno vissuto.
Ma non avevo considerato quanto la cattiveria, la manipolazione e quindi la strumentalizzazione facesse parte della sua vita. Tutta la storia la si comprende perfettamente leggendo le documentazioni incluse in questo sito ma riassumendo; prima mi chiede la separazione, poi scoprendo che non arrivava la cittadinanza italiana non si presenta dal giudice (ricordo perfettamente che, quando avevo detto al giudice di non capire del perché non si fosse presentata mi aveva pronosticato che probabilmente aveva conosciuto un ingegnere che lavorava alla Danieli. Sconvolgente quanto avesse indovinato) e mi denuncia per abusi sessuali verso tua sorellastra e da lì in poi è tutta una serie di denunce.
Avevo un nemico e non un legale di controparte.
Cosa dire poi del suo avvocato ed ex datore di lavoro che, prima tradisce sua moglie (racconti di tua madre che aveva raccolto le confidenze di sua moglie e che inizialmente la supportava) e poi quando questa se ne va di casa è rimasto solo con tua madre. Poi, dal racconto di amici comuni (ma lui non lo immaginava), ho da sempre saputo che fosse, come dire… leggermente esuberante e pieno di sé. Insomma una persona con queste caratteristiche che accetta il gratuito patrocinio (mi risulta che non avesse mai concesso tale possibilità ad altri) per tua madre, discute presso la propria abitazione come procedere giuridicamente anche con e contro di me. Nessun avvocato si permette di agire con queste modalità e di conseguenza nessuno mi ha mai concesso tanta attenzione. E cosa dire di quando, sentito una persona del comune di Udine dell’ufficio per ottenere la cittadinanza italiana, mi aveva confidato e suggerito di procedere contro l’avvocato presso altre procure perché a Udine era troppo noto e influente perché a suo dire, il comportamento tenuto presso quel ufficio non poteva essere un semplice rapporto cliente/avvocato. Non parliamo del comportamento tenuto presso ogni aula di tribunale, totalmente non professionale e rancoroso, insomma avevo un nemico e non un legale di controparte.
E l’inizio non era migliore perché solo quando la cittadinanza italiana era arrivata a tua madre mi ha spedito una lettera comunicandomi che tua madre voleva la separazione (ma io avevo già proceduto prima), consigliandomi di mandargli i miei redditi per decidere l’ammontare del mantenimento che dovevo corrispondere oltre al fatto che suggeriva che non avessi nessun diritto di frequentazione con te. Insomma voleva essere avvocato, giudice e carnefice nonché esecutore di riscossione dei miei beni. Senza contare che, dopo essere stato scoperto, di fronte ad un giudice, per avere dichiarato il falso ha dovuto cambiare comportamento (ma non è stato verbalizzato). Infine dopo che io avessi fatto delle accuse precise contro le sue teorie, avvisando di ennesime falsità, il giudice della separazione ha glissato e non ha voluto approfondire. Così è diventata una continua battaglia di Davide contro Golia e non ho mai potuto avere un minimo di soddisfazione e della dovuta attenzione.
L’alienazione parentale del padre è diventata completa.
Io ho provato, per quanto mi fosse possibile, di trovare un modo di convivenza civile per potere essere presente nella tua vita, per potere partecipare alla tua educazione, ma è stata una continua lotta di forza per cui per averti nella mia vita avrei dovuto sottostare alle mai sopite variazioni di umori di tua madre e di . Il mio carattere non me lo ha permesso. Scoprire poi che , non contento di avermi preso la donna e le figlie (sia te che ), ha anche buttato continuamente benzina sul fuoco suggerendo comportamenti malati a tua madre (non posso dimenticare che le ha suggerito di lasciarti a famiglie estranee piuttosto che lasciarti a me. Eh, caro , un vero signore) è stato veramente sprezzante. Ho lottato per i primi cinque anni per dimostrare la mia presenza e la mia capacità a poterti educare e di poterti mantenere come meglio potevo. Quando ho visto che al termine del divorzio il mio avvocato si è accordato (contro il mio volere) con il suo per mantenere i rapporti esattamente come quelli tenuti fino a quel momento, non riconoscendo nessuno degli abusi psicologici di tua madre nei miei confronti ho preferito uscire dalla tua vita. Non potevo annullare la mia vita in favore di tua madre e di che erano a caccia di danaro e dei miei beni (finché non hanno scoperto che non c’erano più).
Quando poi mi hai telefonato dicendo che ti mancavo mi si è stretto il cuore e ho provato nuovamente a ripristinare i contatti fino ad avere scoperto che questa concessione era propositiva esclusivamente ad ottenere il rilascio di un tuo documento per l’espatrio. E la strumentalizzazione continuava… come per tutta la sua vita, veramente ignobile. Poi, quando ti ho vista insieme con tua sorellastra in piazza Matteotti di Udine e ti ho salutata, ricevendo in risposta una manina alzata e un freddo “ciao” ho capito che non c’era più nulla da fare. L’alienazione parentale del padre è diventata completa. Eh si, con questa azione tua sorella ti ha messa nella condizione a non avere un padre naturale, esattamente come lei. Ho tanto pensato per capire perché si è comportata così e… era questo il risultato che voleva? Eccola accontentata… complimenti! Infine un messaggio per . Bravo, hai vinto, non sono riuscito ad essere carogna, bugiardo e infimo come te ma come ti ho già scritto in una email sei proprio un vero “Om e merd”. Complimenti anche a te!».
Emerge da queste righe una profonda amarezza per essere stato messo al centro di un fuoco di sbarramento e di un attacco concentrico ferocissimo, che ben emerge dalla lettura delle carte relative all’intera vicenda. Roberto in questo post va per cenni, certo che Asia un giorno leggerà tutta la documentazione, come stiamo facendo noi. Da esse risulta chiaramente che Roberto ha fatto numerosi errori nella gestione della separazione e del processo per abusi, in buona parte è stato anche sfortunato, ma è altrettanto chiaro che la causa vera della sua tragedia personale è la congiunzione coordinata dell’azione della sua ex moglie e di altri soggetti che le hanno gravitato attorno: il suo avvocato, il suo CTP e in particolare il suo nuovo compagno, quello che Roberto definisce alla napoletana «Om e merd». È indubbio, a nostro parere e dalla lettura delle carte, che il livello dello scontro è diventato ingestibile per l’intervento di costui, sostituitosi a un certo punto all’ex moglie nelle diatribe di coppia. Una posizione dalla quale ha mostrato una ferocia quasi sadica contro Roberto e un’avidità sconcertante, arrivando ad auspicare di riuscire ad appropriarsi anche dei beni della madre di Roberto (ormai deceduta). Roberto, in altre parole, pur con tutti i suoi difetti ed errori innegabili, si è trovato a combattere da solo un’orda di demoni spietati, voraci e alleati. Non stupisce che abbia deciso alla fine di appendersi a un chiodo. Stupisce piuttosto che abbia resistito così tanto.