Noi, com’è noto, ci documentiamo dettagliatamente e lo facciamo gratis. La Senatrice Giulia Bongiorno invece è pagata, e neanche poco, per ricoprire il ruolo che ha, il che dovrebbe comportare una conoscenza approfondita degli argomenti esaminati dalla 2ª Commissione permanente, che oltretutto presiede. Sembra però che non sia così. Capita infatti che sia lei a chiedere i dati ai soggetti auditi. Lo scorso anno, nel periodo maggio-giugno, ad esempio, ebbero luogo le audizioni sul disegno di legge n. 404 relativo alla sottrazione o trattenimento anche all’estero di persone minori o incapaci (la discussione è visibile da questo video del Senato). Paolo Pozza, convocato in qualità di presidente di un’associazione che riunisce genitori i cui figli sono stati sottratti all’estero, ebbe l’ardire di tracciare sinteticamente i contorni del fenomeno “sottrazioni internazionali di minore”, fornendo dei dati che alla Presidente non piacquero.
Pozza disse infatti che: 1) quasi sempre la sottrazione è accompagnata da una falsa denuncia per reati di genere; 2) la maggioranza (90%) delle sottrazioni viene messa in atto dalle madri. La Senatrice, con un piglio polemico neanche tanto velato, chiese a Pozza dove avesse preso i dati e, in sostanza, se potesse dimostrarli. Paolo fece un errore madornale ammettendo di non avere dati ufficiali e facendo riferimento soltanto alla propria esperienza con gli associati della struttura che presiede (tutti padri) e del proprio caso personale (false accuse). Così facendo, ha alzato la palla alla Bongiorno, che sembrava non aspettasse altro: un solo caso personale per la sottrazione internazionale o per le false accuse strumentali è veramente poca cosa da portare in audizione. Inoltre, la Senatrice ha sostenuto di essere scettica sulle sottrazioni messe in atto nel 90% dei casi da madri.
I dati ci sono: basta cercarli.
Certo, lei si occupa di violenza sulle donne (è un fatto noto, ma ha tenuto a sottolinearlo), quindi è legittimo temere che sia tarata sullo stereotipo donna-vittima/uomo-carnefice. Non è chiaro se come donna, come avvocato, come parlamentare o come fondatrice del Centro Anti Violenza “Doppia Difesa”, abbia difficoltà ad accettare il ruolo prevalentemente femminile nella sottrazione di minori e nella costruzione di false accuse. Anche fosse, però, si tratta di una realtà fattuale, piaccia o meno alla Senatrice, Avvocato, fondatrice di Centri Antiviolenza. Purtroppo Paolo Pozza non ha saputo argomentare, ma il fenomeno ha esattamente i contorni da lui descritti. Argomentiamolo e dimostriamolo dunque noi che, per l’appunto senza essere remunerati di un centesimo, i dati li cerchiamo, li troviamo e li analizziamo, spesso con alcuni aiuti esterni. No, non certo di politici e istituzioni, ma in genere di cittadini che sono finiti nel tritacarne.
Ci è bastato quindi un giro di email con alcune associazioni (anzitutto l’Associazione Penelope Marche ODV, attraverso la sua Presidente Giorgia Isidori) che avevano formulato una richiesta all’Autorità Centrale del Ministero della Giustizia che si occupa appunto di sottrazioni internazionali e che delega la raccolta dati a un soggetto di Napoli. Da lì, in breve, sono pervenuti i dati necessari, con tanto di report di ben 67 pagine, tutte di grande interesse. La più interessante, ai nostri fini, è pag. 10, che contiene la seguente tabella, dove per “casi attivi” si intende una richiesta di rimpatrio del minore sottratto da parte dell’Italia e verso l’estero, per “casi passivi” l’inverso, richieste dall’estero verso l’Italia, e dove si indica con “altri” probabilmente persone legate ai minori da diverse parentele che non quelle strettamente genitoriali (quindi zii, nonni, eccetera).
Ecco il “patriarcato”.
Numeri alla mano si ha, sic et simpliciter, un dato incontrovertibile: sul totale delle sottrazioni dall’Italia verso l’estero (2.514 in totale dal 2000 al 2023), l’87% viene reclamato alle madri autrici delle sottrazioni, il 12% viene reclamato ai padri e lo 0,5% ad altri parenti. La Sen. Bongiorno voleva i dati che Paolo Pozza non aveva sotto mano? Ebbene, eccoli qui: erano pure caldi e pronti l’anno scorso, anche se sono stati pubblicati solo quest’anno. E non sono esperienze individuali o rilevazioni parziali di un’associazione, ma dati provenienti da un’apposita Autorità Centrale facente capo al Ministero della Giustizia. Ancora scettica, Sen. Bongiorno? Per altro quelli presenti nel report sono dati ben consolidati, ma anche un poco sottostimati: non tutti i genitori, padri nella stragrande maggioranza dei casi, cui viene sottratta la prole si rivolgono infatti alle autorità, facendo quindi registrare il proprio caso. Ve ne sono alcuni che decidono di agire in autonomia, sfuggendo alla registrazione, e forse fanno pure bene, visto il livello di consapevolezza e di efficienza delle nostre istituzioni in questi casi dolorosissimi. Per altro, si nota leggendo il resto del report, il nostro Paese appare vergognosamente inefficiente a ottenere i rimpatri dei minori sottratti mentre è estremamente zelante a rimpatriarli, quando le richieste arrivano dall’estero. Forse è il solito servilismo nostrano messo a pesare sui cittadini, specie sui padri.
Per altro, a differenza di quanto accade quando a suonare l’allarme è una mamma (e allora si attivano tutti i media a reti unificate e l’intero arco parlamentare), se si tratta di padri si ottiene in risposta un silenzio tombale e inefficienze o anomalie che gridano vendetta. Emilio Vincioni può raccontarlo nei dettagli, così come Filippo Zanella, che ha dovuto far da sé per potersi riappropriare della figlia, ottenendo una blanda copertura mediatica. La Sen. Bongiorno s’impennerà subito dicendo che si tratta di due casi: ebbene, sono due tra i 2.194 avvenuti negli ultimi 23 anni, sempre per mano materna, spesso accompagnati da una gragnuola di false accuse. Li citiamo perché sono tra i più noti e significativi della storia del nostro povero Paese. Che, oltre a senatrici ignare dei dati che hanno in casa, vanta anche una Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Dr.ssa Carla Garlatti, secondo cui, come si può riscontrare in quest’altra audizione al Senato, rimpatriare i minori togliendoli alla rapitrice minerebbe il loro diritto alla bigenitorialità. Come se lasciarli alla rapitrice, spesso anche falsa accusatrice, invece lo garantisse. E poi dice che in Italia vige il “patriarcato”.