Nuovo exploit di Anna Maria Vittoria Rossa Argento, in arte Asia (niente sarcasmo, please, è un’artista). Pubblica un libro – quindi Asia sa leggere e scrivere, tacciano le malelingue che sostenevano il contrario – in cui parla delle violenze subite dalla madre poi così, en passant, ricorda le violenze subite nel 2001 da Rob Cohen, il regista col quale stava girando il memorabile film intitolato “XXX”. Niente a che vedere con i fratelli Cohen, comunque è sempre un regista. Evidentemente la categoria dei cinematografari non può fare a meno di molestare Anna Maria Vittoria Rossa Argento in arte Asia. Rob le ha dato da bere qualcosa che lei non conosceva, non era cosciente, non ricordava nulla e la mattina dopo non aveva capito cosa fosse successo.
Cosa mai potrà essere successo? Un’attrice passa la notte nella camera d’albergo del regista e non ricorda cosa sia successo… in effetti è un bel rebus. Una partita a briscola? Una panoramica da Hegel a Kierkegaard? Un documentario in tv sul baco da seta? Un’analisi politica delle presidenze Bush padre e figlio? Una sfida a Super Mario col Game Boy? Vatti a ricordare, le possibilità di una coppia in camera da letto sono infinite. Poi per fortuna, dopo qualche settimana incontra un amico sensitivo in grado di sciogliere i dubbi di Asia e leggere a distanza di tempi e di luoghi l’etichetta della sostanza che il maialone Cohen le aveva somministrato di nascosto: GHB. Tre Martini, cinque Ballantines, un Negroni, due Bloody Mary, quattro Wyborova e un Amaro Lucano, ma quello che ha sconvolto Anna Maria Vittoria Rossa Argento in arte Asia deve essere stato il bicchiere di aranciata corretta al GHB, la famigerata droga dello stupro che ha sempre con sé ogni regista che si rispetti.
Fossi il lattaio, il carrozziere o l’idraulico di Asia, sarei preoccupato.
Con la “rivelazione” dell’amico veggente un altro dubbio assale Asia: porca miseria, vuoi vedere che… Non ha denunciato il regista perché non aveva capito di preciso cosa fosse successo (meglio prima terminare le riprese?), tanto lo stupratore ovviamente avrebbe negato, “come fanno tutti i predatori”, precisa Asia da esperta del settore. Anche lei infatti inizialmente ha negato la storiella col minorenne Jimmy Bennet, il gossip uscito in pieno #metoo che ha creato qualche imbarazzo tra le truppe di vittime professioniste. Ha provato anche, senza successo, a ribaltare le accuse sostenendo di essere lei la vittima aggredita sessualmente dal ragazzino. Alla fine Asia ha pagato per mettere tutto a tacere, ma intanto il movimento #metoo le aveva revocato il ruolo di portabandiera. Comunque questa ragazza come si gira viene stuprata. Per ora ha “ricordato” una manciata di registi, attori e produttori sia italiani che americani di inizio secolo. Siamo in attesa che ricordi più recenti le tornino alla memoria: tremi chi l’ha frequentata negli ultimi 10 anni, periodo ancora inesplorato.
Solo ambienti di cineasti? Certo che no, Asia ha subito violenze continue dalla mamma quando ancora era solo Anna Maria Vittoria Rossa Argento. Daria Nicolodi non c’è più, è scomparsa da un paio di mesi, chi può smentire le continue violenze che le vengono attribuite? Non saprei dire se “in arte Asia” sia una femme fatale che risveglia le pulsioni erotiche di chiunque abbia a che fare con lei, oppure sia solo una mitomane, oppure ancora una in cerca di visibilità che rilascia scandali sessuali col contagocce quando l’attenzione mediatica scende ai minimi. Il filone dei parenti non si ferma alla madre, anche su Morgan ha vomitato veleno. Per ora si salva papà Dario, ma quello è ancora vivo. Chissà se, una volta passato a miglior vita, ad Asia tornerà in mente qualche ricordo torbido pure su di lui? E poi? I colleghi, i parenti… esauriti i serbatoi di cattivi che hanno incrociato la strada di Asia, la Nostra potrebbe guardarsi intorno per “ricordare” altre nefandezze. Se io fossi il lattaio, il carrozziere o l’idraulico di Asia, sarei preoccupato.