… e brava Patrizia Cadau. La ex candidata sindaco ad Oristano si accoda al filone ampiamente rodato del logic loop: predica la violenza delle donne giustificandola col fatto che le donne sarebbero vittime di violenza. O meglio, da perfetta paladina del femminismo vittimistico, per non subire violenza esorta le donne ad architettare azioni violente. Per fermare gli uomini violenti “assoldate un sicario, uno bravo: se vi beccano, ve la cavate con poco e costerà certamente meno di tutto quello che occorre per affrontare venti anni di indagini, integrazioni di indagini, procedimenti civili e penali, ri-vittimizzazione, altra violenza, economica, istituzionale“.
Sdoganata l’aggressività preventiva, e brava Cadau. Ma lei scherza, è una provocazione, un paradosso, il suo mica è incitamento all’odio o alla violenza come spiega anche in un’intervista ad ADN Kronos. Chissà se è contemplata la valutazione bipartisan: visto che mia moglie quando è nervosetta comincia a tirare piatti, bicchieri e coltelli, secondo il Cadau-pensiero sono autorizzato a farla gambizzare? Perché rischiare che prima o poi il coltello me lo pianti nella schiena (succede, eccome se succede); perché perdere tempo a denunciare aggressioni e maltrattamenti, tanto poi verrà assolta perché si è solo difesa, o era una normale lite in famiglia, o era incapace di intendere e volere; oltretutto è una grande perdita di soldi, tanti soldi. Allora conviene pagare un balordo che la mandi in ospedale; farla ammazzare no, con l’omicidio le indagini sono più approfondite e magari il balordo si fa beccare poi confessa che il mandante sono io.
Patty dice di aver fatto una provocazione ma poi rincara la dose: “alla luce di quello che succede, a questo punto, non escluderei l’opzione“. Quindi non è un pour parler, fatelo davvero. E brava Cadau. Sono tante le maître à penser femministe che fanno proclami di sterminio del maschio, sostenendo che l’uomo andrebbe eliminato in quanto brutto, sporco, cattivo ed ovviamente violento. Ne abbiamo parlato in un recente articolo. Cadau prosegue l’intervista con l’esigenza di “denunciare l’imbarazzante vuoto istituzionale su questo tema. La politica non fa abbastanza e il codice rosso non è una misura sufficiente“. Imbarazzante vuoto istituzionale? Sono anni che si legifera a senso unico, l’argomento violenza sulle donne è in cima all’agenda politica con iniziative a grappoli. Le norme su Stalking e Codice Rosso sono state accolte con entusiasmo al grido di “finalmente leggi che proteggono le donne”, salvo poi riprendere la china vittimista e lamentare il sempiterno “è ancora poco, bisogna fare di più”. Le martellanti campagne istituzionali sul 1522 non hanno eguali nella storia della Repubblica, molto più diffuse e pressanti nel 2020 rispetto alla somma di tutte le promozioni effettuate nei quattordici anni dalla nascita del servizio (2006). Ma “è ancora poco, bisogna fare di più”
Panchine rosse inaugurate ovunque da esultanti sindaci ed assessori, occupazione militare dei media con l’argomento violenza sulle donne che imperversa quotidianamente sulla stampa a edicole unificate e in tv pubblica e privata a reti unificate, non solo in tutti i programmi di approfondimento, talk show e salotti televisivi mattutini, pomeridiani e serali, ma anche in programmi nazional-popolari come Sanremo, la Domenica Sportiva, X Factor, Tu Si Che Vales, Verissimo, giochi a premi… manca all’appello il meteo, per ora. Ma “è ancora poco, bisogna fare di più”. In piena emergenza sanitaria fondi erogati da Governo, Regioni e Comuni per aprire nuovi centri antiviolenza e rifinanziare quelli già esistenti, fondi persino per pagare le vacanze alle ospiti dei centri stessi. Ma “è ancora poco, bisogna fare di più”. Però Cadau si lamenta del vuoto istituzionale. E brava Cadau.
Poi la chicca: “L’emendamento Giannone alla legge di bilancio che prevedeva un fondo per le vittime di violenza è stato rigettato”. Il fondo per le vittime di violenza già esiste, finanzia il gratuito patrocinio a prescindere dal reddito per ogni donna che dichiari di aver subito violenza. L’emendamento Giannone, del quale ci siamo già occupati, prevedeva che il gratuito patrocinio non venisse revocato nemmeno in caso di accuse irrilevanti, o gonfiate, o del tutto false, cioè di assoluzione della persona ingiustamente accusata. Un incentivo mica da ridere a denunciare anche il falso, tanto è gratis. Mi sembra inutile continuare a controbattere le affermazioni di certa gente, meglio provare a fare un esperimento.
Uso lo stesso metodo di Patrizia Cadau e anche io voglio scherzare, fare una provocazione, un paradosso: se non ne potete più dell’odio antimaschile vomitato dal femminismo suprematista, se trovate assurde, incoerenti e sessiste le affermazioni di certa gente, rispondete tirando loro palate di merda. Una proposta goliardica, niente di cruento come l’esecuzione tramite sicario ma, alla luce di quello che dice certa gente, a questo punto non escluderei l’opzione. Voglio vedere se questa boutade verrà considerata una paradossale provocazione o genererà denunce per incitamento all’odio, secondo il consueto doppiopesismo sessista. Sono ansioso di andarne a discutere in tribunale.