La Fionda

Il “libro bianco” delle Pari Opportunità è il Mein Kampf del femminismo

Il 17 gennaio scorso il Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri annunciava con orgoglio l’uscita del “Libro bianco per la formazione sulla violenza maschile contro le donne”. Il testo è scaricabile dalla sua posizione originaria (qui) oppure dal nostro server (qui). Si tratta della bellezza di 183 pagine redatte a cura del Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio sul fenomeno della violenza nei confronti delle donne e sulla violenza domestica, con introduzione di Eugenia Roccella, Ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità. Detto in breve: è un documento istituzionale, pagine che contengono la posizione ufficiale del Governo in merito alle questioni affrontate. E non è una buona notizia: abbiamo letto tutte le 183 pagine in questione e possiamo dire, sulla base della nostra esperienza, che esse sono un compendio perfetto di tutto ciò che costituisce la strategia politica femminista, conformemente alla sua ideologia di base. In sintesi, il “libro bianco” altro non è che il Mein Kampf del femminismo italiano.

Non entreremo in ogni dettaglio: essendo densissimo di falsificazioni occorrerebbe lo spazio per un contro-libro bianco. Qui ci basta andare alla radice di ciò che viene detto, ovvero un caposaldo dell’ideologia femminista, ripetuto nel documento in modo ossessivo, come si fa con le bugie che si cerca di far passare per verità. Il concetto centrale è dunque questo: esiste un fenomeno sociale caratterizzato dall’asimmetria del potere maschile sulle donne. Un potere che ha radici nella storia e che oggi come in passato si esprime attraverso la violenza maschile contro le donne e lo status di inferiorità delle donne stesse. Un problema, questo, “strutturale e sistemico”, nel senso che tale sbilanciamento di potere è interiorizzato da tutti a tal punto, grazie agli stereotipi, che violenze e oppressioni maschili contro le donne “in-quanto-donne” vengono generalmente tollerate, giustificate, quando non addirittura esaltate o favorite. A partire da questo postulato si sviluppano poi i vari filoni di cose da fare per riequilibrare quello sbilancio: formazione (cioè indottrinamento) infinita ai gangli del vivere civile (magistrati, forze dell’ordine, insegnanti, giornalisti, assistenti sociali, personale medico, commercialisti) e leggi o procedure che si pongano anche oltre i principi base dello Stato di Diritto e della Costituzione.

Eugenia Maria Roccella Ministro della Famiglia
Eugenia Maria Roccella, Ministro della Famiglia.

La menzogna diventa linea guida del Governo.

Chiamiamo tutto questo “Mein Kampf” del femminismo italiano perché l’assunto del libro bianco, così come nel delirante libro di Hitler, è totalmente falso. Se davvero il predominio maschile espresso dalla violenza è un fenomeno sociale che trova tolleranza per il permanere degli stereotipi, infatti, esso andrebbe dimostrato, dati e fatti alla mano. In passato fenomeni sociali, come ad esempio il terrorismo politico, la mafia o il razzismo sistemico negli USA, venivano identificati e comprovati da dati e fatti oggettivi, elementi necessari per combattere quelle devianze. Dati e fatti che però, relativamente al postulato del “libro bianco”, non esistono e quando le autrici provano a citarne qualcuno, tirano fuori dal cilindro o vetuste indagini campionarie ISTAT prive di ogni autorevolezza o dati ricavati da organizzazioni che traggono profitti dall’affermazione di quel postulato, ad esempio i centri antiviolenza, il cui apporto è dunque minato da un palese conflitto d’interessi. Se anzi si va a vedere, abbondano dati e fatti che smentiscono recisamente quel postulato, come abbiamo dimostrato nel video che lasciamo qui di seguito. Insomma, il “libro bianco” fa ogni sforzo possibile per trasformare in fenomeno sociale deviante ed emergenziale una realtà che non esiste, che è pura fiction, pura menzogna, e che, nonostante ciò, diventa il fulcro di un’influenza nefasta che si diffonde in ogni anfratto della comunità e dei servizi necessari per la comunità.

Le pagine di quel “libro bianco”, sia chiaro, sono pura fiction, dall’assunto ripetuto ossessivamente, passando per la definizione di “femminicidio”, che si ammette non esserci e nonostante questo su di esso si auspica una legge ad hoc, fino ad arrivare a veri e propri sfondoni logici, linguistici e giuridici, come quando, ad esempio, si dice: «Il nostro paese non prevede il delitto di femminicidio, ma quello di omicidio, che letteralmente significa uccisione di un uomo (homo/uomo e caedere/uccidere) per precisa scelta, giuridica e linguistica, essendosi ritenuto che la parola uomo fosse più comprensibile della parola persona». Se non fosse che in latino homo significa “essere umano”, mentre per indicare la persona di sesso maschile si utilizzava la parola vir (da cui l’italiano “virile”). E non si tratta di semplice ignoranza, questa è una falsificazione voluta, una delle tante su cui si impernia il “libro bianco”. Un testo che sarebbe del tutto irrilevante se fosse il prodotto di qualche associazione femminista estremista, se fosse la Bibbia su cui giurano le scalmanate di “Non Una di Meno” durante i loro sabba. Invece no, è un documento istituzionale: 183 pagine di sfacciata menzogna elevata al rango di linee di indirizzo politiche e operative per il Governo del Paese. Con il beneplacito del Ministro per la Famiglia e la Presidenza del Consiglio.



Condividi


Read Previous

Le “grooming gang” e le colpe del femminismo

Read Next

Il paradosso del Patriarcato. Perché il femminismo non desidera la “liberazione femminile”

Usiamo i cookie per personalizzare i contenuti e per analizzare il nostro traffico. Non condividiamo le tue informazioni né con i social media, né con affiliati pubblicitari. View more
Cookies settings
Accetta
Rifiuta
Politica su Privacy & Cookie
Privacy & Cookies policy
Cookie name Active
Chi siamo

Siamo un gruppo di studiosi attivi nell'analisi delle relazioni di genere e nella lotta contro il femminismo.

L'indirizzo del nostro sito è https://www.lafionda.com.

Quali dati personali raccogliamo e perché

Questo sito è gestito in Wordpress, che  non raccoglie dati personali sui visitatori e raccoglie solo i dati mostrati nella schermata profilo utente dagli utenti registrati, tuttavia in questo sito non è prevista alcuna registrazione degli utenti. Gli unici plugin che raccolgono dati sono quelli relativi al modulo di contatto per permettere agli utenti di scrivere alla redazione, e alla newsletter, che richiedono nome, cognome e indirizzo email.

Commenti

Quando i visitatori lasciano commenti sul sito, raccogliamo i dati mostrati nel modulo dei commenti oltre all'indirizzo IP del visitatore e la stringa dello user agent del browser per facilitare il rilevamento dello spam. Una stringa anonimizzata creata a partire dal tuo indirizzo email (altrimenti detta hash) può essere fornita al servizio Gravatar per vedere se lo stai usando. La privacy policy del servizio Gravatar è disponibile qui: https://automattic.com/privacy/. Dopo l'approvazione del tuo commento, la tua immagine del profilo è visibile al pubblico nel contesto del tuo commento.

Media Se carichi immagini sul sito web, dovresti evitare di caricare immagini che includono i dati di posizione incorporati (EXIF GPS). I visitatori del sito web possono scaricare ed estrarre qualsiasi dato sulla posizione dalle immagini sul sito web. Modulo di contatto Il modulo di contatto previsto dal sito prevede soltanto la raccolta di nome, cognome ed email di chi vuole scrivere alla redazione. Cookie Se lasci un commento sul nostro sito, puoi scegliere di salvare il tuo nome, indirizzo email e sito web nei cookie. Sono usati per la tua comodità in modo che tu non debba inserire nuovamente i tuoi dati quando lasci un altro commento. Questi cookie dureranno per un anno. Se visiti la pagina di login, verrà impostato un cookie temporaneo per determinare se il tuo browser accetta i cookie. Questo cookie non contiene dati personali e viene eliminato quando chiudi il browser. Quando effettui l'accesso, verranno impostati diversi cookie per salvare le tue informazioni di accesso e le tue opzioni di visualizzazione dello schermo. I cookie di accesso durano due giorni mentre i cookie per le opzioni dello schermo durano un anno. Se selezioni "Ricordami", il tuo accesso persisterà per due settimane. Se esci dal tuo account, i cookie di accesso verranno rimossi. Se modifichi o pubblichi un articolo, un cookie aggiuntivo verrà salvato nel tuo browser. Questo cookie non include dati personali, ma indica semplicemente l'ID dell'articolo appena modificato. Scade dopo 1 giorno. Cookie Gli articoli su questo sito possono includere contenuti incorporati (ad esempio video, immagini, articoli, ecc.). I contenuti incorporati da altri siti web si comportano esattamente allo stesso modo come se il visitatore avesse visitato l'altro sito web. Questi siti web possono raccogliere dati su di te, usare cookie, integrare ulteriori tracciamenti di terze parti e monitorare l'interazione con essi, incluso il tracciamento della tua interazione con il contenuto incorporato se hai un account e sei connesso a quei siti web. Analytics Il sito raccoglie statistiche sulle visite tramite il servizio Google Analytics, la qui privacy policy può essere letta qui. Con chi condividiamo i tuoi dati I dati che conferisci tramite questo sito non vengono condivisi con nessuno. Per quanto tempo conserviamo i tuoi dati Se lasci un commento, il commento e i relativi metadati vengono conservati a tempo indeterminato. È così che possiamo riconoscere e approvare automaticamente eventuali commenti successivi invece di tenerli in una coda di moderazione. Quali diritti hai sui tuoi dati Se hai lasciato commenti, puoi richiedere di ricevere un file esportato dal sito con i dati personali che abbiamo su di te, compresi i dati che ci hai fornito. Puoi anche richiedere che cancelliamo tutti i dati personali che ti riguardano. Questo non include i dati che siamo obbligati a conservare per scopi amministrativi, legali o di sicurezza. Dove spediamo i tuoi dati I tuoi dati non vengono spediti al di fuori dell'Unione Europea.I commenti dei visitatori possono essere controllati attraverso un servizio di rilevamento automatico dello spam. Il nostro contatto Per informazioni sulla gestione della privacy puoi scriverci a lafionda.info@gmail.com
Save settings
Cookies settings