di Sandro Della Vedova – Un comunicato di contestazione pieno schwa e asterischi a dimostrazione di democrazia, pari opportunità ed inclusione, ma anche tutte, tutti e tuttu è bellissimo!
In data 15 dicembre 2022 ‘sto comunicato chiamava a raccolta le truppe barricadere per protestare violentemente (mail bombing con tanto di miccia accesa, che paura!) contro un convegno in programma per il giorno successivo. Motivo? A loro non piace l’argomento. Temo sia una questione allergica; non saprei dire se Bassetti si sia mai pronunciato in merito ma sembra che a certa gente vengano febbre e pustole se solo legge “bigenitorialità”. Quindi si devono seppellire di mail le autorità per ribadire un concetto democratico: gli spazi pubblici non devono essere aperti ad argomenti che a noi non piacciono. Ecco, oh!
Comico il prosieguo, vale a dire una sorprendete capacità divinatoria che manco il Mago Otelma: “ennesimo convegno in cui sotto il nome di bigenitorialità verrà riproposta la violenza della famiglia patriarcale e misogina, basata sul dominio e il possesso del padre su donne e figl*, cattofondamentalisti, machisti”. Care amiche, un suggerimento: l’ingresso era libero, aperto a chiunque o – come piace a voi – a tutte, tutti e tuttu. Perché non andare, ascoltare ed eventualmente criticare dopo aver sentito cosa di terribile veniva detto? Attaccare a testa bassa, senza sapere nulla di ciò che accadrà il giorno dopo, comporta diversi problemucci: non è indice di intelligenza, espone a figuracce ridicole, denota pregiudizi ottusi senza saper entrare nel merito, slatentizza ostilità ideologica, a prescindere da cosa emergerà dal convegno.
Le filastrocche preventive.
Se foste andate (anche con mascherina, per non essere contaminate dal morbo del patriarcato) o anche se solo aveste ascoltato la diretta streaming comodamente sedute dietro le vostre roventi tastiere lasciate un attimo raffreddare dall’orgia del mail bombing, avreste capito quanto siete fuori strada. E magari avreste imparato qualcosa di utile per capire come una legge viene aggirata, informarsi non fa mai male. Io mi informo e ammetto di farlo con molta umiltà, perché non lo fate anche voi? Così, tanto per provare almeno una volta ad ascoltare qualcosa di diverso dal dogma femminista. Io così ho fatto: mi sono accontentato della diretta online. Mi sarebbe piaciuto essere presente ma non ho né il tempo né il denaro per seguire di persona tutti i convegni che mi interessano.
Tornando al comunicato, salta fuori il solito trito e ritrito pistolotto sulla PAS che non esiste, ma non aveva motivo di essere vomitato ancora una volta: che la PAS non esiste lo stanno dicendo tutti, ma proprio tutti, da diversi anni. Però c’era la filastrocca vittimista da recitare, ed è impossibile non recitarla ogni giorno come una litania religiosa. Alcune perle della religione antipasista: violenza della famiglia patriarcale e misogina, dominio e possesso del padre su donne e figli, uso della PAS per nascondere le violenze, supposta follia della madre, alta incidenza di violenza domestica maschile, violenza strutturale che rafforza la norma patriarcale… Infatti, esattamente come un dogma religioso, le farneticazioni sciorinate non hanno alcun riscontro nella realtà e si alimentano della mera fedeltà alle sacerdotesse del Credo.
Nessuno ha parlato di PAS.
L’odiatissimo leghista Bastoni non ha mai parlato di PAS (o corollari), si è limitato ai saluti istituzionali. L’odiatissimo leghista Pillon non ha mai parlato di PAS (o corollari), ha parlato della riforma Cartabia. L’odiatissimo Camerini non ha mai parlato di PAS ma di alienazione genitoriale che non è, fatevene una ragione, un corollario delle teorie di Gardner. Camerini con Gardner non ha nulla a che fare, riconosce come dannosi per la prole i comportamenti alienanti di un genitore (qualunque genitore, a prescindere dal genere) che tende a limitare o escludere l’altro poiché considera i figli una proprietà esclusiva. Infatti ha citato uno studio effettuato col collega Ferracuti su 200 casi di alienazione nei quali circa il 20% dei genitori rifiutati erano le madri. Se lo aveste ascoltato avreste appreso questo dato, ma voi preferite attaccare tutte, tutti e tuttu prima ancora di sapere cosa dicano.
L’odiatissimo Nestola ha citato dei dossier, non ha mai parlato di PAS (o corollari). Anzi mi correggo, lui l’ha citata… per dire che la PAS non esiste! Non esiste nel DSM, non esiste come sindrome, non esiste una “diagnosi” di PAS, non esiste una “cura” per la PAS. Quale sarebbe, esattamente, la parte che non vi è chiara della frase “la-pas-non-esiste”? Esistono però, e lo affermano da anni figure molto più autorevoli del povero Nestola, i comportamenti ostativi di un genitore che tenta con ogni mezzo – lecito e illecito – di limitare o impedire del tutto i rapporti tra i figli e l’altro genitore. L’odiatissima Fadda non ha mai parlato di PAS (o corollari), ha affrontato l’argomento delle violenze che anche gli uomini possono subire. L’odiatissimo Cardinale non ha mai parlato di PAS (o corollari), ha parlato di alcuni aspetti che non funzionano nella magistratura. Nemmeno gli altri odiatissimi interventi (Cirillo e la moderatrice De Ceglia, più altri due ospiti che non erano nel programma e dei quali non ho colto i nomi) hanno mai parlato di PAS o corollari. A che serviva, di grazia, la crociata antiPAS?
Un grido d’allarme inutile, un clamoroso buco nell’acqua: ecco cosa succede a fare le veggenti che, con comica presunzione, “prevedono” i contenuti di cinque ore di convegno sulla base di una singola parola. Comunque devo riconoscerlo: se fosse stato un convegno per sostenere la validità della PAS avreste fatto bene il compitino. Il comunicato conteneva tutti gli stereotipi d’ordinanza delle truppe no-PAS, a testimonianza della disarmante pochezza logica, prima ancora che giuridica, delle argomentazioni. I figli minorenni che denunciano il padre, la PAS che nega la violenza maschile, la “caiazzata” di marzo e tanto altro ancora. Completata la filastrocca, concludete con un delirante “Nonostante questo la Regione Lombardia la assume a fondamento per un incontro pubblico ed istituzionale”. Ahahahahahahahaha… altra figuraccia di melma: la PAS sarebbe addirittura “a fondamento” di un convegno nel quale nessuno degli intervenuti, ma proprio nessuno, si è sognato di riconoscerla, difenderla, lodarla, invocarla. Alla prossima, ragazze; mi giunge voce che altri convegni “sulla PAS” simile a quello di Milano si ripeteranno anche altrove. Attendo fiducioso altre bordate di contestazione preventiva piena di schwa, asterischi e tuttu.