Come ogni anno, pubblichiamo il periodico rapporto statistico annuale con i dati relativi al 2024, che potete scaricare gratuitamente da qui. Diversamente dal solito, però, non riporteremo in questo articolo il profluvio di numeri e grafici: l’inquadramento generale è stato sistematizzato in una pubblicazione che, volendo, può essere direttamente stampata. Come tale, verrà inviata anche alle maggiori redazioni dei quotidiani nazionali. Chissà che non gli venga voglia di buttarci un occhio… Il dettaglio minuto dei dati invece lo trovate, come sempre nelle pagine del nostro Osservatorio Statistico, ovviamente nelle parti dedicate al 2024. Qui dunque ci limiteremo ad anticipare alcuni dei risultati più importanti, rimandandovi al documento integrale o ai dati dell’Osservatorio per maggiori dettagli di metodo e approfondimenti di merito.
Il primo aspetto rilevante è che, a dispetto della propaganda degli ultimi giorni dell’anno scorso, nel 2024 non c’è stata alcuna mattanza. Secondo le stime ISTAT (ancora da consolidare) gli omicidi volontari con autori e vittime ambosessi sono stati 276, di cui 169 con vittime uomini (61%) e 107 con vittime donne (39%), a conferma che sono gli uomini a essere maggiormente vittime della violenza letale in Italia. Si tratta però di un dato generalmente in forte calo, che conferma il nostro Paese come il più sicuro rispetto agli atti omicidiari. Nonostante ciò, da quelle 107 vittime femminili i vari canali propagandistici traggono spunto per dichiarare “l’emergenza femminicidio”, sparando cifre a caso pur di poter ripetere a pappagallo il solito meme “un femminicidio ogni tre giorni”. Tra i molti, abbiamo scelto il Corriere della Sera, i cui dati abbiamo integrato con le rilevazioni del sito femminicidioitalia.info, che insieme conteggiano 84 “femminicidi”. Sciocchezze. Applicando l’unica definizione più o meno ufficiale di “femminicidio”, quella data dalla Polizia di Stato nel 2018, i femminicidi in Italia nel 2024 sono stati 26. Anche una sola vittima di omicidio è comunque troppo, ovviamente, ma di fatto un evento che capiti 26 volte all’anno, difficilmente può essere definito come “emergenza”. Lo si può fare solo se si ha interesse a diffondere un allarme sociale da sfruttare per denaro e potere.
I femminicidi nel 2024 sono stati solo 26.
Ma non ci sono soltanto i femminicidi nel nostro rapporto del 2024. Rileviamo infatti quella che pare essere la reale emergenza del Paese: le false accuse utilizzate dalle donne a danno di uomini innocenti. Rispetto all’anno scorso, abbiamo registrato un incremento del 30% dei casi, in gran parte concentrati sulla denuncia strumentale per violenza sessuale (38,9%), seguita a ruota dai maltrattamenti in famiglia (34,4%) e dagli atti persecutori (17,2%), più altri reati con incidenza di molto inferiore. È oggettivamente dilagante l’utilizzo delle carte bollate per vendetta, per togliere di mezzo un marito/padre, per giustificare una scappatella, per non pagare un debito e per una lunga serie di altri possibili motivi e questo accade perché è incessante la pressione comunicativa a denunciare, denunciare, denunciare. Non mancano gli incentivi a farlo: gratuità e protezione per chi lo fa, mentre l’accusato si arrangi e viva il proprio calvario come un cittadino di serie B. La prova del nove che questa sia la realtà è un caso che abbiamo registrato nel marzo scorso, dove una donna di 140 chili ha denunciato il marito mingherlino per maltrattamenti. L’uomo è stato ovviamente assolto, anche perché nel processo si è scoperto che in realtà era lei a maltrattare lui. Quando è stato chiesto alla donna perché avesse denunciato il marito, questa ha risposto candidamente: «perché è di moda». Questo è, in Italia, oggi. E a segnalare il problema siamo soltanto noi de LaFionda.com.
Ci sono infine i dati sulle violenze femminili sugli uomini, sui minorenni e sugli anziani. Che misuriamo non per oscurare o negare che esista la violenza maschile sulle donne, ma semplicemente per segnalare che esistono, e sono significativi, dati a supporto del fatto che la violenza prescinde sia dal sesso di chi la compie, sia dalla sua costituzione fisica o dal suo temperamento. Le violenze di donne a danno di uomini nel 2024 sono aumentate del 20%, con lo stalking in pole-position (32,3% dei casi), seguito dalle lesioni aggravate (27,1% dei casi), che vanno a integrarsi con dati sempre molto significativi di reati come i maltrattamenti o i tentati omicidi. Segno che le donne tentano in una misura comparabile a quella degli uomini di fare del male o di uccidere, pur riuscendoci di meno (anche se in realtà i 33 omicidi di uomini per mano femminile restano un dato di certo non trascurabile). Restano costanti, ma ciò non consola, i dati sulle violenze femminili a minorenni o a persone anziane, segno ulteriore che la violenza è una strategia umana che tende a dispiegarsi quando può essere efficace, ad esempio quando la vittima è più debole, e questo vale paritariamente per uomini e donne.
Le false accuse: vera emergenza nazionale.
Come detto, dati di maggiore dettaglio possono essere reperiti sia nel nostro Osservatorio Statistico online, che nel rapporto integrale, dove sono presenti anche riflessioni sul peso dell’immigrazione rispetto a taluni comportamenti devianti, una declinazione geografica dei fenomeni e alcune riflessioni generali su altre casistiche che, pur essendo molto importanti, per carenza di risorse non possiamo esplorare e analizzare a dovere. Per ora, per lo meno.