E brava Amber Heard! L’ex moglie di Johnny Depp pare si sia incartata su quello che è un po’ il punto debole delle femministe e delle donne VIP (che in genere amano fare le femministe): i soldi. Nel 2016 il divorzio dal famoso divo di Hollywood, infatti, le aveva fruttato la bellezza di 7 milioni di dollari, che però lei, superiore a una cosa vile come il denaro, aveva messo per iscritto avrebbe interamente versato ad alcuni enti caritatevoli o in beneficienza, facendo anche la signorata di citare quali: il Children’s Hospital di Los Angeles e l’American Civil Liberties Union (ACLU) di New York. Non che ci fosse chissà quale etica: negli Stati Uniti i soldi dati in beneficienza sono detraibili, quindi in qualche modo la starlette ci avrebbe guadagnato, ma in ogni caso il gesto segnava un punto a suo favore in un conflitto uomo-donna che sul piano internazionale ha finito per assumere significati simbolici non da poco.
Il problema sorge dal fatto che quei tignosi degli avvocati di Johnny Depp hanno iniziato a stalkerare le due organizzazioni destinatarie delle donazioni promesse dalla Heard per sapere se quei soldi sono poi arrivati o no. Dopo lunghe insistenze, alla fine hanno scoperto che soltanto il Children’s Hospital ha ricevuto dalla Heard 100 mila dollari e l’ACLU zero. Non solo: i legali sono venuti in possesso di un paio di lettere, cortesi ma preoccupate, che l’ospedale di Los Angeles ha mandato all’attrice chiedendo se avrebbero mai visto un giorno i soldi promessi oppure no. Quando la notizia è trapelata, gli avvocati della donna sono subito corsi a rassicurare che la bella Amber ha sempre fatto beneficienza e sempre continuerà a farla. Però sui 7 milioni versati da Johnny Depp e tenuti saldamente in tasca per oltre quattro anni non hanno saputo dire nulla. Si dirà: e vabbè, promesse da marinaio; che per talune donne il rapporto con i soldi dell’ex sia spesso controverso, con una particolare difficoltà a rinunciarvi, è piuttosto noto. Evidentemente le VIP non fanno eccezione.
Non smettere di parlare della vicenda di Johnny Depp e Amber Heard.
Anche se, in realtà, il problema è un altro, che pone decisamente sullo sfondo l’aspetto meramente economico. Negli ultimi quattro anni Amber Heard ha utilizzato l’argomentazione dei soldi dati in beneficienza nelle controversie giudiziarie che l’hanno contrapposta a Johnny Depp, cercando di passare per santarellina di fronte alle sconvolgenti accuse di aver agito con violenza sull’ex partner. La risultante, ora, è che la Heard abbia mentito spudoratamente. Un crollo della sua credibilità che porta a un ragionamento molto semplice: se ha mentito sui soldi, probabilmente ha mentito anche su tutta la linea. Anche quando dice che fosse Depp a essere violento, e non viceversa. Non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che si tratti di una menzogna, sia chiaro: le registrazioni e le prove portate dall’attore sono schiaccianti, a parti invertite avremmo già da tempo una condanna esemplare contro il vizioso divo di Hollywood avvezzo ad alzare le mani sulla propria compagna. Trattandosi di una donna sotto accusa invece no, tutto va con molta calma e soprattutto notizie e aggiornamenti restano vaghi e opachi.
Il motivo è molto semplice: ciò che è accaduto a Depp accade ogni giorno a milioni di uomini ovunque nel mondo. Sono innumerevoli i casi in cui viene perpetrata una doppia violenza da parte delle donne: fisica vera e propria, con aggressioni, ferite e lesioni, e anche psicologica orientata all’isolamento della vittima. Quel «chi pensi che ti creda, tu uomo grande e grosso a denunciare la violenza da una donna?» è una delle formule più utilizzate da un genere che sa di quale iper-tutela gode. E che dunque in taluni casi cerca di provocare la violenza maschile e, quando non ci riesce, la mette in atto lei, sicura della propria impunità e della difficoltà, spesso rasente l’impossibilità, per la vittima di risultare credibile nel momento in cui la denuncia. Il problema è che Depp è una star internazionale, gode di una visibilità straordinaria, dunque ci vuole nulla a che il suo caso diventi paradigmatico. Lo si è visto con la vergognosa sentenza nella controversia per diffamazione contro il tabloid “The Sun” o con l’estromissione di Depp dal cast di “Animali fantastici”: il coro di proteste (di uomini e donne) che si è alzato è stato in entrambi i casi travolgente. Il suo caso di violenza domestica da parte della moglie, subita in silenzio, e l’oppressione psicologica messa da lei in atto possono diventare esemplari su scala mondiale e smentire in un colpo solo il dogma, già per logica destituito di ogni fondamento, per cui solo gli uomini sono sempre violenti verso le donne e mai viceversa. Le bugie della Heard, ora certificate, sono quasi uno scacco matto e un motivo in più per non smettere di parlare della vicenda di Johnny Depp e Amber Heard.