La Fionda

Alessandra Vio: “Inferno. Bibbiano e il business degli affidi illeciti”

di Alessandra Vio. Inferno. Bibbiano e il business degli affidi illeciti, edito da Secop Edizioni nella collana Scienza e Conoscenza, è un libro che prende le mosse dall’inchiesta “Angeli e Demoni” della procura di Reggio Emilia. Inchiesta che ha aperto un’orrida finestra sul presunto giro di affidi illeciti di minori nei comuni della Val d’Enza: uno scandalo che ha sconvolto l’Emilia Romagna e l’Italia intera e che, a intermittenza, si è trasformato in una bomba mediatica da sfoggiare o occultare in campagna elettorale.

alessandra vio infernoInferno nasce da una riflessione amara su quanto fosse difficile, all’indomani dello scandalo, trovare all’interno della baraonda politica e mediatica sulla vicenda i presupposti per un dibattito serio e disinteressato, col solo fine di provare a comprendere cosa fosse successo a Bibbiano e come fosse stato possibile il verificarsi di orrori simili. Senza patetismo, senza battibecchi politici. Uno degli obiettivi del libro è offrire al lettore un resoconto privo di sensazionalismi e degli spunti di analisi e riflessione sul diabolico sistema dipinto dall’accusa. Ma non solo: il focus si allarga e lo scandalo di Bibbiano viene inquadrato nel più ampio contesto nazionale, in cui il sistema affidi presenta falle in cui l’illecito può innestarsi indisturbato, facendo sprofondare minori e famiglie nello strazio assoluto.

Scrivere un libro del genere non è stato affatto facile: solo lo studio delle indagini preliminari ha richiesto uno sforzo emotivo non indifferente. Sembrava di leggere le pagine di un crudo e terrificante romanzo distopico; era quasi incredibile realizzare che tutto fosse invece terribilmente concreto, reale. Poi l’incontro con alcune famiglie lese, fagocitate e martoriate da un sistema da cui si aspettavano sostegno e da cui si sono sentite tradite, annientate. Ascoltarle, osservare impotente quel dolore inumano che vela i loro occhi è devastante: si è davanti alla cruda essenza dell’orrore di un legame ancestrale – quello tra genitore e figlio – brutalmente reciso o osteggiato. Un dolore che non potrà mai essere totalmente sanato, ma che questi genitori sopportano dignitosamente nella loro perpetua, eroica, disperata lotta per poter tornare ad essere Famiglia. Bibbiano, Reggio Emilia e dintorni, Viterbo, Roma: storie, situazioni, persone diverse. Inferno vuole essere anche uno strumento per dar voce al loro grido, altrimenti soffocato. Dare spazio alle loro storie, inquadrandole in un’analisi di quell’insieme di storture sistemiche, sviste, disattenzioni, relazioni, ricerca del profitto, pregiudizi ideologici che possono essere le cause scatenanti di inferni che fagocitano i minori e le loro famiglie.

Riposizionare la Famiglia al centro del dibattito.

Inferno è una denuncia all’immobilismo della politica e delle istituzioni, che sembrano essere sempre troppo lontane dai problemi reali di queste famiglie, preoccupate come sono ad autoassolversi o a sfruttare episodi simili come slogan elettorali. Da anni si parla dei problemi della filiera degli affidi, ma le famiglie non hanno ancora avuto le risposte che meritano. Tante parole, pochissimi fatti concreti. In queste pagine si evidenzia quanto sia invece essenziale la presenza dello Stato nella tutela dei minori. Spesso l’inferno nasce proprio nel momento in cui lo Stato arretra e tra esternalizzazioni, mancati controlli e conflitti d’interesse, i minori diventano facili mezzi di profitto, semplice merce che va ad alimentare un orrido business. Un business che distrugge famiglie in nome di un presunto supremo interesse del minore. Ma se un bambino viene allontanato dalla propria famiglia naturale o da uno dei suoi genitori senza che vi siano situazioni gravi alle spalle, il fallimento è, prima di tutto, dello Stato. Inferno è un tentativo – forse illusorio – di dar voce alla Famiglia e di riposizionarla al centro del dibattito mediatico, politico e culturale, riconferendole quell’importanza vitale che nei tempi moderni le viene troppo spesso negata.



Condividi


Read Previous

Il “progetto Gegi” in Canada: e i bambini sono nel mirino

Read Next

Concepción Arenal, pioniera del femminismo spagnolo

Usiamo i cookie per personalizzare i contenuti e per analizzare il nostro traffico. Non condividiamo le tue informazioni né con i social media, né con affiliati pubblicitari. View more
Cookies settings
Accetta
Rifiuta
Politica su Privacy & Cookie
Privacy & Cookies policy
Cookie name Active
Chi siamo

Siamo un gruppo di studiosi attivi nell'analisi delle relazioni di genere e nella lotta contro il femminismo.

L'indirizzo del nostro sito è https://www.lafionda.com.

Quali dati personali raccogliamo e perché

Questo sito è gestito in Wordpress, che  non raccoglie dati personali sui visitatori e raccoglie solo i dati mostrati nella schermata profilo utente dagli utenti registrati, tuttavia in questo sito non è prevista alcuna registrazione degli utenti. Gli unici plugin che raccolgono dati sono quelli relativi al modulo di contatto per permettere agli utenti di scrivere alla redazione, e alla newsletter, che richiedono nome, cognome e indirizzo email.

Commenti

Quando i visitatori lasciano commenti sul sito, raccogliamo i dati mostrati nel modulo dei commenti oltre all'indirizzo IP del visitatore e la stringa dello user agent del browser per facilitare il rilevamento dello spam. Una stringa anonimizzata creata a partire dal tuo indirizzo email (altrimenti detta hash) può essere fornita al servizio Gravatar per vedere se lo stai usando. La privacy policy del servizio Gravatar è disponibile qui: https://automattic.com/privacy/. Dopo l'approvazione del tuo commento, la tua immagine del profilo è visibile al pubblico nel contesto del tuo commento.

Media Se carichi immagini sul sito web, dovresti evitare di caricare immagini che includono i dati di posizione incorporati (EXIF GPS). I visitatori del sito web possono scaricare ed estrarre qualsiasi dato sulla posizione dalle immagini sul sito web. Modulo di contatto Il modulo di contatto previsto dal sito prevede soltanto la raccolta di nome, cognome ed email di chi vuole scrivere alla redazione. Cookie Se lasci un commento sul nostro sito, puoi scegliere di salvare il tuo nome, indirizzo email e sito web nei cookie. Sono usati per la tua comodità in modo che tu non debba inserire nuovamente i tuoi dati quando lasci un altro commento. Questi cookie dureranno per un anno. Se visiti la pagina di login, verrà impostato un cookie temporaneo per determinare se il tuo browser accetta i cookie. Questo cookie non contiene dati personali e viene eliminato quando chiudi il browser. Quando effettui l'accesso, verranno impostati diversi cookie per salvare le tue informazioni di accesso e le tue opzioni di visualizzazione dello schermo. I cookie di accesso durano due giorni mentre i cookie per le opzioni dello schermo durano un anno. Se selezioni "Ricordami", il tuo accesso persisterà per due settimane. Se esci dal tuo account, i cookie di accesso verranno rimossi. Se modifichi o pubblichi un articolo, un cookie aggiuntivo verrà salvato nel tuo browser. Questo cookie non include dati personali, ma indica semplicemente l'ID dell'articolo appena modificato. Scade dopo 1 giorno. Cookie Gli articoli su questo sito possono includere contenuti incorporati (ad esempio video, immagini, articoli, ecc.). I contenuti incorporati da altri siti web si comportano esattamente allo stesso modo come se il visitatore avesse visitato l'altro sito web. Questi siti web possono raccogliere dati su di te, usare cookie, integrare ulteriori tracciamenti di terze parti e monitorare l'interazione con essi, incluso il tracciamento della tua interazione con il contenuto incorporato se hai un account e sei connesso a quei siti web. Analytics Il sito raccoglie statistiche sulle visite tramite il servizio Google Analytics, la qui privacy policy può essere letta qui. Con chi condividiamo i tuoi dati I dati che conferisci tramite questo sito non vengono condivisi con nessuno. Per quanto tempo conserviamo i tuoi dati Se lasci un commento, il commento e i relativi metadati vengono conservati a tempo indeterminato. È così che possiamo riconoscere e approvare automaticamente eventuali commenti successivi invece di tenerli in una coda di moderazione. Quali diritti hai sui tuoi dati Se hai lasciato commenti, puoi richiedere di ricevere un file esportato dal sito con i dati personali che abbiamo su di te, compresi i dati che ci hai fornito. Puoi anche richiedere che cancelliamo tutti i dati personali che ti riguardano. Questo non include i dati che siamo obbligati a conservare per scopi amministrativi, legali o di sicurezza. Dove spediamo i tuoi dati I tuoi dati non vengono spediti al di fuori dell'Unione Europea.I commenti dei visitatori possono essere controllati attraverso un servizio di rilevamento automatico dello spam. Il nostro contatto Per informazioni sulla gestione della privacy puoi scriverci a lafionda.info@gmail.com
Save settings
Cookies settings