Da messaggio privato. La mia storia inizia nel maggio 2015 quando fui invitato a uscire di casa dalla mia ex, ma in quanto padre di Azzurra, nata nel 2010, la frequentazione con la sig.ra R. è proseguita nelle aule di tribunale per sua volontà, dopo una mediazione fallita presso un avvocato del posto. Nel novembre dello stesso anno ha luogo la prima udienza in tribunale per la questione dell’affido, dove il giudice dispone provvisoriamente il regime di affido condiviso e tempi di frequentazione in due pomeriggi a settimana e weekend alternati, discussione terminata nel marzo di quest’anno con decreto depositato anche a scuola.
Per chi come me si ritiene padre presente è stata dura accettare una limitazione del tempo così importante nei confronti di mia figlia, in ogni caso mi sono attaccato a quelle poche ore come fossero ossigeno e almeno ho mantenuto la responsabilità genitoriale, da non confondere con i tempi di frequentazione stabiliti dal giudice. Intanto mia figlia cresce e inizia la scuola, ottimi voti e tanta voglia di imparare. Nonostante le ostruzioni della madre riesco a tenerla fuori da questioni più grandi di lei, almeno così credevo…
Verso Natale trovo scritto nei quaderni di Azzurra un tema in cui scriveva “odio Gesù”, le ho spiegato che nonostante non facesse religione l’odio non era un principio da applicare verso nessuno. Nel marzo successivo nel tema “i superpoteri della tua mamma”, Azzurra esplica con chiarezza il disagio che vive nel quotidiano. Senza essere polemico, chiedo incontro con le maestre per sentire il loro punto di vista e capire eventualmente come intervenire. Pur non essendo psicologo, basta leggere il testo del tema per porsi almeno una domanda. Sia le maestre che la Direttrice Scolastica hanno ritenuto “ironico” lo scritto e poco degno di attenzione. In ogni caso, per l’anno scolastico 2017/2018 comunico per iscritto la mia volontà a che Azzurra faccia anche la materia di Religione, cosa che ho rinnovato per iscritto anche quest’anno sperando che non venga ignorata di nuovo.
Allo stesso tempo inizia la CTU richiesta dalla mia ex e disposta dal giudice dove si riscontra nel colloquio con le maestre e la Direttrice Scolastica una certa criticità di Azzurra nei confronti degli argomenti religiosi, nella fattispecie la piccola si è rifiutata di studiare una poesia data dalla maestra di italiano in quanto c’era scritto “Signore”. Cito dalla CTU:
Viene raccontato dalle maestre un episodio occorso durante i preparativi della recita di Natale, durante il quale i bambini avrebbero dovuto imparare un testo laico, ebbene, “appena si nomina la parola ‘Gesù’ o ‘Signore’ la bambina si è gelata, ‘non la posso pronunciare questa perché c’è scritto Signore’. È contentissima di fare questo, gioiosa: non appena sente la parola ‘San’, commenta ‘no io questo non lo posso fare’, si irrigidisce e si tappa le orecchie, però ritengo sia la bambina e non la madre, che a me sembra di mentalità aperta. Al momento la bambina entra più tardi a scuola per l’ora di religione ed il relativo certificato risulta firmato solamente dalla madre e non dal padre (le prime ore del martedì la bambina non va a scuola e il padre l’avrebbe appreso direttamente dalla bambina stessa).
La soluzione a mia insaputa del problema adottato dalla madre insieme alla maestra è stato alla fine di togliere una strofa dalla poesia. Quando l’ho saputo tramite Azzurra, le ho fatto capire cosa significasse quel passaggio e solo allora lei l’ha studiata per intero. Al successivo incontro con le maestre ho provato a spiegare che mia figlia deve fare tutto quello che fanno gli altri bambini, se ci fossero problemi vorrei, come da sempre, essere informato prima di prendere decisioni.
Il 3 di ottobre poi, mentre stavo davanti scuola per dare un bacio a Azzurra, la maestra all’uscita affida mia figlia alla nonna precisando che c’era delega della madre. Ho spiegato che anche se separato rimane la patria potestà e io non avevo mai firmato deleghe a nessuno, come regolamento scolastico prevede, per il ritiro di Azzurra da scuola, ma non hanno voluto sentire ragioni. Il 12/1/2018 in sede peritale, la madre, non potendo ovviamente essere presente all’uscita di scuola, con un semplice sms ha disposto l’affido di Azzurra e a tutt’oggi non so chi lo abbia ricevuto e conseguentemente a chi abbia affidato mia figlia senza consultarmi.
Nel febbraio di quest’anno siamo stati convocati entrambi dalla Direttrice Scolastica per un incontro conclusosi con un nulla di fatto. Secondo la madre, la bambina può decidere da sola di non far fare Religione, nonostante il CTU le avesse fatto notare che è sempre scuola dell’obbligo e che anche se facoltativa ci vuole il consenso di entrambi i genitori per esentarla. In più la Direttrice Scolastica si è attribuita il diritto per non meglio precisati motivi di emergenza di affidare mia figlia a chi pare a lei all’uscita di scuola. Peccato che sia stato stabilito che io debba essere informato via telefono delle uscite scolastiche, degli incontri scuola famiglia ecc. Nonostante ciò non vengo avvisato che il ritiro da scuola viene fatto da terze persone, prevaricando i diritti che un giudice togato mi ha riconosciuto.
A fronte di situazioni a dir poco umilianti e dannose sia per me che per mia figlia ho chiesto chiarimenti al provveditorato con risposte a dir poco incongrue. La Direttrice Scolastica si è sentita così messa in discussione, e non ha trovato di meglio da fare che farmi convocare dai servizi sociali e dai Carabinieri mettendo in atto una vera e propria rappresaglia per nascondere le mancanze di questa scuola. Azzurra, poi, è stata punita nella valutazione comportamentale da un trimestre all’altro.