A fine gennaio nel Maryland, uno degli stati USA, si è tenuto il periodico discorso del governatore sullo “stato dello Stato”, come viene detto. Il governatore in carica, Wes Moore, ha parlato per mezz’ora davanti alle camere riunite del Maryland dei vari problemi locali e di come intende affrontarli e risolverli. Tra di essi, verso la fine del discorso, c’è stata una sorpresa che ha fatto balzare sulla sedia più di un americano (e anche più di un europeo, quando lo speech si è diffuso).
Moore ha dedicato diversi minuti a parlare della situazione specifica di uomini e ragazzi nel suo Stato. E l’ha fatto richiamandosi al dovere dei decisori di rifarsi ai numeri reali. Numeri che non ha esitato a citare, per quanto brutali. La forza lavoro giovane maschile è disoccupata ai livelli del 2005, i successi scolastici dei ragazzi sono crollati ai livelli del 1965, i suicidi di uomini sotto i trent’anni sono aumentati del 30% dal 2010 e il numero di giovani sotto i 18 anni che nel Maryland finisce in carcere è triplo rispetto alla media degli Stati Uniti. «Gente, i dati ci mandano un messaggio chiaro», ha poi detto ai legislatori riuniti.
E il messaggio è che una società non può né progredire né prosperare se qualcuno viene lasciato così tanto indietro. E questo è ancora più vero se si tratta della parte maschile della popolazione, ha avuto il coraggio di dire Moore. Nel dirlo ha assicurato che il suo governo locale non discriminerà mai in base al genere, ma tuttavia i dati parlano chiaro e richiedono interventi mirati per sostenere ed “elevare” uomini e ragazzi, tirandoli fuori dall’esclusione e dall’angolo buio in cui sono stati ridotti. Ma da chi? Moore non lo dice, ma la risposta è piuttosto semplice, negli USA come in tutto il mondo occidentale. C’è un’intero processo socio-economico di nullificazione dell’uomo, cui si accompagna un processo culturale di criminalizzazione, che facilita le statistiche agghiaccianti presentate dal governatore.
Che però snocciola anche gli interventi messi in campo dal 2023, mentre per il 2025 Moore non ha esitazioni: «nel 2025 dirigerò tutta la mia amministrazione a implementare soluzioni mirate per sostenere i nostri uomini e i nostri ragazzi». Dichiarazioni del genere da un politico non si erano mai sentite, ecco perché molti sono saltati sulla sedia. Si dirà: è un altro effetto dell’elezione di Trump e di quella destra che molti descrivono come maschilista. Se non che Wes Moore appartiene al Partito Democratico ed è abbastanza lucido da capire che non si può schiacciare una delle due metà del mondo senza che ciò non porti conseguenze globali. Una sua citazione lo esprime alla perfezione: «è più facile crescere figli forti che riparare uomini spezzati».