Il Vittimificio stile MinCulPop 3.0 scende in campo. È sempre attivo e di solito agisce in maniera più o meno strisciante, ma stavolta lo fa proprio apertamente con un manzoniano “non s’ha da fare”, punto. Deve essere chiaro al gregge italico: spetta a noi decidere cosa si può difendere e cosa no, spetta a noi stabilire noi quale tipo di violenza è importante e quale deve essere – e rimanere – sistematicamente ignorata, spetta a noi il privilegio di dettare al Parlamento l’agenda politica, spetta a noi il compito di condizionare la coscienza collettiva. E lo facciamo con un metodo rodato da anni nel quale siamo ormai maestre: la menzogna abbinata al vittimismo. I fatti: un legale lancia la campagna SOS 1523 con lo slogan “non sei solo, lasciati aiutare”. L’iniziativa è dell’avvocato Angelo Pisani, presidente dell’associazione “Noi Consumatori”, che in occasione del 19 marzo u.s. distribuisce adesivi nei bar e ristoranti di Napoli.
Non conosciamo i riscontri ottenuti, tuttavia l’iniziativa non termina il 19 marzo con gli adesivi ma viene replicata a maggio con i manifesti che tanta indignazione hanno suscitato nel mondo femminista, come abbiamo raccontato ieri, o perlomeno in quella parte di mondo femminista che sul concetto di antiviolenza ha costruito un solido monopolio ideologico. Monopolio riccamente finanziato con fondi pubblici, tra l’altro. Parte un comunicato allarmante che lancia un appello alla ministra Roccella, chiedendone l’intervento poiché urge un’iniziativa ministeriale per tacitare questo insolente usurpatore. Quale sarebbe la colpa? I manifesti «rischiano di minare le azioni che anche il Comune del capoluogo campano pone in essere per contrastare i femminicidi e ogni forma di prevaricazione maschile sulle donne». Ancora: «La campagna imita in maniera fuorviante e pericolosa il numero verde dedicato alla violenza sulle donne 1522». E ancora: «quali azioni intenda attuare per contrastare una campagna che rischia di compromettere il lavoro di chi lotta ogni giorno contro la violenza maschile sulle donne e contro i femminicidi».
La logica del conflitto.
È lecito chiedersi per quale motivo un servizio di assistenza alle vittime maschili potrebbe minare le azioni di chi contrasta i femminicidi. Per quale motivo la campagna dell’avvocato Pisani potrebbe compromettere il lavoro di chi lotta contro i femminicidi ed altre forme di violenza sulle donne? Per quale motivo il numero istituzionale 1522 verrebbe minacciato in maniera fuorviante e pericolosa dall’indirizzo mail sos@1523.it? Inoltre – è utile chiarirlo – la campagna SOS 1523 pubblicizza esclusivamente un indirizzo di posta elettronica, non è un numero verde istituzionale come il 1522; si tratta di un’iniziativa strettamente privata e circoscritta al territorio partenopeo, non può contare su centinaia di operatrici sparse in tutta Italia e pronte a rispondere h24, non gode di finanziamenti pubblici, non può contare sull’endorsement istituzionale né sulla promozione a tappeto come quel 1522 che ne sarebbe pericolosamente minacciato. Il 1522 infatti è nato e viene mantenuto in vita per iniziativa (e tasca) della Presidenza del Consiglio e della politica tutta, sono difficilmente quantificabili le decine di milioni di euro che riceve ogni anno la rete di CAV che lo gestisce, è sconfinata la quantità di iniziative per pubblicizzarlo sugli scontrini dei supermercati, sulle buste delle farmacie, sulle schermate degli sportelli bancomat, negli uffici pubblici, nelle metropolitane, negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie, alle fermate degli autobus, sulle targhe delle panchine rosse, sulle cabine per fototessera, persino sulle mascherine distribuite durante il lockdown. Una corazzata istituzionale che diffonde ovunque il 1522 da anni, poi Pisani stampa un adesivo e mette in crisi tutto il sistema? Sembra limitativo definire ridicola tale lagnanza.
Menzogna e vittimismo: ci potrebbero essere più atti persecutori e maltrattamenti poiché l’azione di chi li contrasta viene compromessa da una campagna che tende a difendere anche gli uomini. Menzogna e vittimismo: ci potrebbero essere più femminicidi (serve sempre agitare lo spauracchio del femminicidio) per colpa di Pisani poiché l’azione di chi li contrasta viene compromessa da una campagna che tende a difendere anche gli uomini. Campagna infinitesimale, nemmeno lontanamente paragonabile alle risorse messe in campo per finanziare e promuovere il 1522. Ma non deve esistere, Pisani deve essere zittito. Domanda: il rischio qual’è? Qualche donna bisognosa di assistenza potrebbe cadere in errore e invece di telefonare al 1522 si troverebbe a scrivere una mail a sos@1523.it? Siamo seri, please. Da notare che questo allarme farneticante nasce solo quando si tocca il monopolio femminista dell’industria Antiviolenza. Mille numeri verdi si somigliano, vi sono il filone 800…etc. ed il filone 455…etc. per le donazioni tramite sms, ma nessuno ha mai protestato perché donare 2 euro alla ricerca sul cancro (AIRC) rischia di compromettere il lavoro di chi lotta ogni giorno contro le malattie rare (Telethon). È la logica del conflitto, la discriminazione di genere tanto cara a chi dice di voler combattere la discriminazione di genere.