A parlare è il Dr. Francesco Messina, Prefetto di Padova. Ascoltatelo in questo video, tratto da un articolo pubblicato da “Il Mattino”.
Riassumendo, il Prefetto Messina nella prima parte dice:
- «I femminicidi sono 40».
- «Gli omicidi di donne sono 105, ma i femminicidi sono 40».
- «Il femminicidio è l’omicidio di una donna per motivi di genere, non è l’omicidio di una donna sic et sempliciter».
- «Il medico ucciso in Calabria rientra nel novero delle donne uccise, ma non è femminicidio».
- «La donna uccisa dal fratello per motivi economici, perché non accetta la divisione di eredità, è un motivo diverso dal femminicidio».
- «La donna uccisa per rapina, è un motivo diverso dal femminicidio».
- «La madre che uccide la figlia perché sostanzialmente ha sbroccato, non è femminicidio».
- «Il marito che uccide la moglie perché è al terzo stadio di una gravissima malattia e poi si suicida, il cosiddetto omicidio per pietas, non è femminicidio».
Chi ci legge da tempo lo sa: sono gli stessi concetti, espressi con le stesse parole e gli stessi esempi della casistica criminologica, che andiamo sostenendo da anni. Perfino quando definisce “omicidi per pietas” l’uccisione di donne anziane malate terminali per mano del marito, sembra usare le nostre stesse espressioni, frutto di riflessioni che compaiono in decine di articoli pubblicati su “La Fionda” negli ultimi tre anni e su “Stalker Sarai Tu” nei quattro anni precedenti, in occasione delle periodiche demistificazioni della delirante propaganda ideologica tramite numeri falsi spacciati per femminicidi. Ciò vuol dire che il Prefetto Messina è un assiduo lettore de “La Fionda”? Altamente improbabile. Molto più probabile è che sia semplicemente un uomo intelligente e retto. Di quella rettitudine richiesta da un mestiere difficile come il suo, che ha bisogno, per poter essere efficace, di definire e circoscrivere con precisione i fenomeni. Ecco allora che il pensiero analitico di un Prefetto finisce per collimare col nostro.
Le dichiarazioni del Dr. Messina nel gennaio 2023 |
Noi, per averlo espresso negli stessi termini, siamo stati insultati e accusati da chiunque, a partire da parlamentari in carica e non più in carica, passando da testate giornalistiche e poi giù giù giù fino alle più inferocite haters social, di essere quelli che, negando i femminicidi, istigano all’odio contro le donne. Chi dice la verità e la dimostra, soprattutto quando la verità è contraria alla narrazione dominante, deve sapere che c’è un prezzo da pagare. Oggi le parole del Prefetto Messina hanno il valore di lauree honoris causa in giornalismo, statistica, criminologia. E soprattutto in onestà intellettuale, alla faccia di detrattori e “detrattoresse”.
Vero è che, dopo il primo tratto di video, il Prefetto approfondisce esprimendo ulteriori concetti abbastanza conformi, su cui noi tenderemmo a dissentire, come quando annovera i centri antiviolenza tra i soggetti da considerare per combattere i fenomeni devianti, così come quando legittima la lunare definizione di “femminicidio” come “uccisione di una donna in quanto tale”. Siamo consapevoli che si esprime così necessariamente: già i suoi chiarimenti sulle casistiche di omicidi rischiano di essere dirompenti per la propaganda emozional-ideologica dilagante, è ovvio quindi che non possa e non voglia spingersi più in là. D’altra parte già nel gennaio scorso, come riportato nel nostro usuale articolo “di controllo” sui “femminicidi”, nelle vesti di Questore presso la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, il Dr. Messina si era espresso in TV con precisazioni sicuramente pochissimo gradite all’establishment che si legittima e fa affari sull’industria dell’antiviolenza. E chissà, forse è stato proprio per quelle sue esternazioni che è stato rimosso-promosso a presiedere la Prefettura di Padova. Come che sia, la presenza di un professionista di questo genere nelle istituzioni è una boccata d’aria fresca e un barlume di speranza che si accende nelle tenebre di un sabba dell’orrore messo in piedi da potentissime lobby e dai loro amici nei media. E sebbene il Dr. Messina sicuramente nemmeno sappia della nostra esistenza, noi portiamo la sua lucidità e rettitudine come una medaglia al valore virtualmente concessaci per aver visto e segnalato le falsificazioni con chiarezza e ampio anticipo.