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Nel fare zapping basta attardarsi sulle chiacchiere di un salotto televisivo per essere travolti dalle menzogne e dalla manipolazione dei fatti. E’ di questi giorni lo scaricabarile tra le forze politiche ancora presenti in Parlamento, sostanzialmente tra loro complementari nel gioco “democratico” delle parti, per la sciagura verificatasi sulla costa della provincia crotonese. Nessuno sottolinea e mai agirà contro le depredazioni di alcune zone del mondo che, quando si realizzano, da sempre producono gli esodi delle popolazioni affamate. Fenomeno vecchio di cui anche Karl Marx rilevò la funzionalità per il contenimento dei livelli salariali e lo sfruttamento nelle terre di transito o di destinazione finale. A causa dei livelli insostenibili delle migrazioni contemporanee, in Italia siamo oltre, siamo al caos in cui vengono a trovarsi alcune città per il dilagare di sbandati senza soldi, senza casa e senza prospettive, costretti a delinquere per sbarcare il lunario. Tra l’inganno e la propaganda si colloca anche la guerra che il nostro Paese, diretto dalle eminenze grigie dell’UE e della Nato, sta facendo subire ai suoi cittadini. Nulla turberà mai il feeling tra i vari figuranti “rivali” nello spettacolo politico in corso che, tra l’altro, oltre a sbertucciare ancora una volta Costituzione e costituzionalisti, permette il drenaggio delle risorse pubbliche dalle emergenze sociali verso dei rischiosissimi conflitti armati. Le fandonie e gli imbrogli investono anche la “gestione” commista della difesa, del terrorismo, della mafia, per cui se il terrorismo non esiste basta inventarselo al fine di ottenere maggiore denaro da “amministrare” e calarsi nel lobbying offerto dalle circostanze. Le opportunità di fare affari o di conseguire vantaggi sono sempre innumerevoli. La cultura dominante contempla il primato del valore di scambio, nessun altro legame etico, ma soltanto l’opportunità senza limiti d’inseguire, sotto qualunque bandiera, esclusivamente il proprio tornaconto. Nasce così l’allarme anarchico e la sesquipedale panzana di un “comandante” come Alfredo Cospito ai cui ordini si sono poste schiere di pericolosi terroristi. Non è per caso che Fabrizio Marchi ha recentemente scritto: “Se non ci fossero i (soliti) fascisti, qualcuno li inventerebbe”. Oggi viene celebrata la festa della donna, un tributo all’altra metà del cielo che, secondo qualche maître à penser, avrebbe dovuto condurci alla conquista del paradiso in terra. Anche a questo proposito non possiamo non evidenziare l’ormai datata e sistematica contraffazione operata dal mainstream, su tutti i fronti, a detrimento degli uomini, solo in quanto uomini. Esiste un gruppo considerevole di donne ai vertici politici europei. Sono tutte allineate e coperte dietro gli imperativi della globalizzazione, delle oligarchie, delle politiche nazionali anti-maschili, dell’interventismo militare e dell’atlantismo. Prima di riprendere il filo delle nostre riflessioni, andando con il pensiero alla storia che stiamo raccontando, notiamo che la metà dei magistrati, che ci hanno accompagnato verso il suo attuale epilogo, è di sesso femminile. Nell’analizzare il modo di fare informazione sembra esistere anche una televisione il cui ruolo è quello di offrire ai telespettatori uno spazio destinato alla libera espressione di proteste, lamentele, ansie, preoccupazioni e malumori. Non sappiamo se questo genere di trasmissioni, tenute comunque al guinzaglio da abili conduttori, svolgano una funzione psicologicamente liberatoria o contribuiscano ad aumentare il senso di frustrazione. Di certo anche in queste sedi non arrivano argomentazioni e documentazioni tabù, non ci si trova completamente al riparo da bugie e malafede. Se vivessimo in una vera democrazia i media darebbero risalto, consentendo confronti e dibattiti, a temi di grande rilevanza sociale: Perché non è mai stato soppresso l’art. 285 del codice penale, strumento più consono alle esigenze di un regime dittatoriale che ad una repubblica parlamentare davvero integra? Quali effetti produce su dei bambini l’applicazione dell’art. 403 del codice civile seppure recentemente novellato? Cosa accade nella psiche di un minore allontanato coattivamente dai propri genitori con l’intervento dei servizi sociali e della forza pubblica? Cosa si potrebbe fare per il superamento dell’art. 33 della legge n. 833/1978? Finire in TSO, alla mercè di certe prassi ospedaliere, è un’esperienza particolarmente traumatizzante. Cosa si prospetta all’orizzonte per disabili ed anziani con il “DDL Non Autosufficienza”? Dopo l’intervento del legislatore ci saranno ancora diritti esigibili (cioè fermamente certi) dato che le risorse economiche saranno quelle “disponibili a legislazione vigente”? Saranno esclusi dal SSN gli anziani malati cronici non autosufficienti, emarginati in un nuovo contenitore ghetto: “Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente”? Non ce la raccontano giusta quando asseriscono che l’assistenza ai più fragili, con la rete dei servizi domiciliari creerà centomila nuovi posti di lavoro. Per adesso è certo il crollo demografico dell’Italia unito all’invecchiamento della popolazione. Per ovviare al problema dei vecchi un professore di Yale, Yusuke Narita, nel futuro, ha provocatamente ventilato per loro la pratica dell’eutanasia, con la possibilità di renderla obbligatoria. Per il momento la cosiddetta classe “dirigente” nazionale, lasciando ai magistrati la possibilità di interpretare una norma “criminogena” (come appare la formulazione della legge n. 6/2004) ha permesso e consente di trasformare ogni italiano, meglio se anziano e abbiente, in una facile fonte di reddito certo per dei profittatori ben ammanicati. Grazie alla pusillanime reticenza di tanti scribacchini, a causa dei molti gazzettieri che preferiscono nascondere imbarazzanti verità, per il distratto operare di certa magistratura, poche semplici manovre da eseguire in tribunale, possono volatilizzare i risparmi di una vita, in men che non si dica può passare di mano l’intero guadagno di decenni di fruttuoso lavoro. Nelle specialità dello sciacallaggio si distinguono numerosi amministratori di sostegno esterni alle famiglie dei soggetti “beneficiati” dai giudici tutelari. Tra i danneggiati dall’interpretazione della legge n. 6/2004 è finito anche il nostro amico con le rispettive congiunte. Ecco le novità che lo riguardano:
Pochi giorni fa è stato depositato il suo ricorso in Cassazione.
Il ricorrente continua a subire il fatto che l’A.d.S. della sorella la tiene “a pane e acqua”. Un po’ per volta le fornisce infatti meno di un terzo delle disponibilità mensili della “beneficiata”. L’uomo tampona le richieste della disabile di tasca propria. Di seguito, senza commentare, mettiamo un recente scambio di sms tra lui e l’A.d.S.
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SMS del fratello all’AdS: Da ieri (20 febbraio) xxxx è senza soldi.
SMS dell’AdS al fratello: Venerdi non li ha voluti. Ho cercato di farle capire che io devo necessariamente organizzare il lavoro ed il rischio era che finisse i soldi ma io non sarei riuscita ad andare. Chiederò a zzzz di portarglieli ma non prima di venerdi (24 febbraio) ormai
SMS del fratello all’AdS: … farà digiuno e starà senza tabacco fine al 24 febbraio?
SMS dell’AdS al fratello: Sig. yyyy il fatto che io porti i soldi a xxxx settimanalmente è una modalità atipica perché lei (xxxx) pretende così o le dovrei lasciare una prepagata ma lei sa meglio di me che non la vuole e non intende averla. Il mio compito è quello di gestire il suo patrimonio non quello di fare anche da assistente sociale.
SMS dell’AdS al fratello: Cerco di dare il possibile per mantenere lo stato delle cose così com’è.
SMS dell’AdS al fratello: Io posso attivarle il servizio di assistenza sociale ma a cascata seguirebbero le visite domiciliari e l’assistenza del centro salute mentale, presso il quale lei è già stata in cura nel 2015.
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Continuano (con spese a carico dei due fratelli) gli incontri per ripartire l’eredità, voluti dall’A.d.S. Ad essi partecipano la stessa richiedente, una mediatrice, il nostro amico e un suo avvocato civilista.
L’altra novità riguarda la presa di coscienza di un nuovo G.T. sulle deficienze amministrative che hanno riguardato la madre deceduta dell’attuale ricorrente per Cassazione. Nel tribunale dove è iniziata la vicenda narrata, da alcuni mesi ci sono continui cambiamenti di magistrati, in tutti gli ambiti. Il “nuovo corso” porterà dei risultati auspicabili per l’utenza? La trasmissione degli atti al PM da parte del giudice tutelare, corollario di un lungo calvario giurisdizionale, sarà solo un balon d’essai? Naturalmente nulla più restituirà luce ad un doppio procedimento giudiziario rivelatosi opaco fin dall’inizio, né sarà possibile recuperare tutto quello che è andato insanabilmente perduto
Ricordiamo al lettore che il protagonista del nostro racconto, il 22/10/2020, fece un esposto ai C.C. sull’inspiegabile comportamento del G.T. incaricato del procedimento V.G. n. xxxx/2020. Che fine avrà mai fatto quello scritto? Ecco la comunicazione ricevuta qualche giorno fa dal nostro amico:
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N.R.G. xxxx/2020 V.G.
TRIBUNALE ORDINARIO DI XXXX
Sezione Volontaria Giurisdizione
Ufficio del Giudice Tutelare
Il Giudice Tutelare, in persona del dott. XXXX,
rilevato che questo Giudice è stato immesso il 02.12.2022 nel presente ruolo di
volontaria giurisdizione;
rilevato che il rendiconto finale è stato depositato da soggetto verosimilmente
estraneo alla struttura pubblicistica dell’Ente Comune di XXXX il cui
Sindaco pro – tempore è stato nominato amministratore di sostegno di XXXX;
rilevato che sono presenti nel fascicolo del presente procedimento rendiconti privi
di documenti tali da apprezzare la corretta e trasparente gestione del patrimonio
della beneficiaria, risultando presenti esclusivamente i moduli prestampati del
rendiconto sottoscritti da tala XXXX – ossia soggetto che appare
estraneo all’amministrazione del Comune di XXXX – privi di quietanze di
pagamento e della lista movimenti;
rilevato che risultano presenti solo delle schede compilate dal redattore di detti
rendiconti, ossia tale XXXX, di per sé insuscettibili di provare la
corretta gestione del patrimonio della beneficiaria a fronte che le spese –
eventualmente sostenute a suo favore – risultano prive di riscontro documentale;
rilevato che la beneficiaria è deceduta in XXXX il 11.07.2022;
ritenuto che non risulta possibile approvare la gestione effettuata del patrimonio
di detta beneficiaria in quanto risulta non possibile verificare la sua correttezza;
vista la richiesta di visibilità depositata il 20.10.2022 da XXXX;
P.T.M.
Non approva la gestione del patrimonio effettuata dal delegato
dell’amministratore di sostegno del patrimonio di XXXX;
Dichiara chiusa la presente amministrazione di sostegno aperta a favore di XXXX, nata a XXXX il 15.02.1929 e deceduta in XXXX
il 11.07.2022;
Manda la cancelleria di acconsentire a XXXX di accedere al fascicolo
del procedimento n.r.g. xxxx/2020 V.G.;
Manda la cancelleria di trasmettere copia degli atti del presente procedimento e
del presente provvedimento al PM in Sede per le valutazioni di competenza;
Manda la cancelleria di provvedere all’archiviazione del fascicolo del
procedimento n.r.g. xxxx/2020 V.G.
Si comunichi.
XXXX, 24.02.2023
Il Giudice Tutelare
dott. XXXX