È questo il primo 25 novembre con un governo guidato dalla Destra vera i cui simpatizzanti confidano che sulla guerra dei sessi (sinonimo depistante di antimale-war) si registri progressivamente un cambio di rotta sostanziale. Tale speranza si fonda sull’ipotesi che siano i governi nazionali (insieme agli enti sovranazionali che ne sarebbero espressione) a creare e a indirizzare le grandi correnti storiche che determinano la vita delle masse: cambiato il governo, cambiata la direzione.
Tra le prime azioni della nuova maggioranza vanno registrati alcuni atti da leggersi come espressione dell’orientamento che verosimilmente la guiderà nei prossimi anni. Sul primo mi sono soffermato nell’articolo le Mogli del Governo, dove prendevo spunto dalle dichiarazioni meloniane sull’aborto per trarne la conclusione che si procederà senz’altro a spostare sempre maggiori risorse dagli uomini in generale (e dai single delle classi basse in particolare) verso le femmine in quanto madri effettive o virtuali/futuribili, con l’obiettivo (in realtà un pretesto) di incrementare le nascite.
Pochi colpevoli, tutti colpevoli.
Nelle celebrazioni dei fasti novembrini, assistiamo ora all’istituzione di una Commissione Bicamerale sul femminicidio con DdL approvato all’unanimità in Senato. Il fenomeno del voto unanime è tipico dei provvedimenti antimaschili e di quasi tutte le leggi femministissime in Occidente, e ciò non da oggi, se è vero, come infatti è, che vi feci cenno già nel mio Questa metà della terra ormai vecchio di quasi 20 anni. Una forza invisibile, una pressione impalpabile ma imperiosa costringe all’obbedienza anche i più riottosi, anche quelli che credono di potervisi opporre, inclusi i più presuntuosi e saccenti “celoduristi”. Un nuovo tribunale morale è dunque in corso di allestimento. Si occuperà di ciò che sappiamo ed emetterà la sentenza che conosciamo contro gli uomini. Si userà il comportamento di una microscopica minoranza per l’erosione morale della totalità. Si useranno ancora e sempre – ancora come sempre – i pochissimi contro tutti.
Prendiamo poi atto con soddisfazione che finalmente il “tutti” è stato sdoganato direttamente sulle prime pagine dei media nazionali e che persino la Questione Maschile è emersa alla cronaca. “Esiste l’urgenza di affrontare la questione maschile che riguarda gli uomini, tutti.” scrive Nadia Somma mentre il Presidente del Senato afferma che “il femminicidio è essenzialmente una questione di uomini”, senza delimitazioni. La vecchia maschera (peraltro per noi trasparentissima) è caduta: non vanno in tribunale i colpevoli e nemmeno gli innocenti falsamente accusati, che proprio oggi raggiungono una cifra superiore a quella dell’anno scorso. In tribunale ora sono convocati tutti. La gogna degli innocenti.