Secondo la femminista Luce Irigaray E=mc² sarebbe «un’equazione sessista perché privilegia la velocità della luce c rispetto alle altre velocità vitalmente necessarie per noi, non per il suo uso nelle armi nucleari, ma per aver privilegiato chi va più veloce», e la “meccanica fluida” sarebbe ingiustamente trascurata perché associata al femminile mentre la “meccanica rigida” è associata al maschile. La femminista Sandra G. Harding invece ha sostenuto che «I Principia Mathematica di Isaac Newton sono un manuale dello stupro perché la scienza è uno stupro maschile della natura femminile» (tratto dall’opera La grande menzogna del femminismo, p. 663). Ho riflettuto a lungo e credo che l’ostacolo maggiore della fallimentare comunicazione tra gli attivisti per i diritti maschili e le femministe sia principalmente radicato nell’incapacità maschile di partecipare emotivamente alla condizione delle donne come se fosse la propria. L’uomo fa fatica a immedesimarsi nel dolore e nella sofferenza femminile in questo mondo. Dall’alto del suo trono patriarcale, dall’arroganza dei suoi privilegi, dalla sua posizione sociale di benessere, non riesce a capire quanto le donne debbano sfiancarsi ogni giorno per sopravvivere nel nostro mondo androcentrico.
Perché noi maschi, in realtà, non capiamo. Ma che sarà mai? Di cosa si lamentano queste lagnose femministe? Qualche filosofa snobbata nel passato, qualche parola di apprezzamento in più per la strada… No, no e no! La misoginia si nasconde ovunque, in ogni piccolo particolare della vita, nelle cose, nelle formule di Einstein e di Newton, nel cibo, nelle parole, nelle idee. Noi non ci rendiamo conto di quello che le donne devono sopportare ogni giorno… «Cos’è il patriarcato? In una parola: tutto» recita la Piccola guida sul femminismo. TUTTO, le donne, povere, sono costrette a vivere in un inferno patriarcale dalla nascita fino alla morte. Tutto opprime le donne nel mio mondo androcentrico. «Il dominio maschile […] è ovunque: nelle istituzioni, nella vita quotidiana privata e professionale, nei rapporti sessuali e nell’inconscio. L’androcentrismo è ovunque» (tratto da La strada degli errori, p. 40). Nel campo dell’economia, della politica, la violenza, l’autorità, la storia, la medicina, la farmacologia; in tutte le discipline: letteratura, arte, educazione, psicologia, sociologia, filosofia, architettura, teologia, comunicazione, antropologia…
In ginocchio di fronte al Patriarcato.
Comodamente adagiati sui nostri privilegi, noi uomini non riusciamo a capire né a crederci. Eppure gli esempi sono pressoché infiniti. Ecco un piccolo elenco, per nulla esaustivo, di cose che sono «maschiliste», discriminatorie o patriarcali che difficilmente noi uomini riusciremmo a immaginare, e che le donne devono sopportare stoicamente lungo tutta la loro vita: la medicina, il settore della cannabis, la biologia, l’aria condizionata, i giocattoli, i iPhone, il Covid, le mascherine, il «Coronavirus frutto di forme virili di governo», la vendita di droga, gli uragani, i terremoti, la parola “vagina”, le segnaletiche stradali, il bitcoin, gli algoritmi, le biciclette, i monopattini, Internet, Wikipedia, la tecnologia, il Web, Siri e Alexa, i medicinali, i latticini, il gioco del bowling, il PIL, l’inflazione, il sistema sanitario, l’urbanistica, il cambiamento climatico, i corpi delle attrici, mangiare piccante, la depilazione («è un tipo di violenza verso le donne»), “le maniere, l’ abbigliamento e l’acconciatura” (tratto da Il dominio maschile, p. 71), l’orgasmo, lo sport, il cambio d’ora, lo spinello, il linguaggio, l’aria condizionata, le regole ortografiche, ecc.
Mettetevi nei panni di quella povera donna che deve sopportare calure, sudore e caldane dovute al cambio climatico patriarcale, che non trova refrigerio nell’irrespirabile aria condizionata programmata per agevolare solo l’universo maschile, che deve camminare per strade roventi patriarcalmente asfaltate disegnate per gli uomini su città sessiste, e deve farlo a piedi, e non in bici o in monopattino, e che fa fatica a chiamare un taxi (guidato troppo spesso da un maschio) perché il suo iPhone non è predisposto per le sue dita filiformi. Un incubo quotidiano. Un’oppressione costante che diventa insopportabile nel caso ancora più tragico delle femministe eterosessuali. Oltre a tutto il resto, potete immaginare quanto sconvolgente può essere il sesso per queste donne? Sottoposte a posizioni patriarcali, dominate dai loro più acerrimi nemici: ora sotto, ora da dietro, o peggio ancora in ginocchio senza poter parlare e protestare. In ginocchio di fronte al Patriarcato. Potete lontanamente immaginare l’impatto devastante che queste situazioni umilianti possono arrecare sulla salute mentale di queste povere donne?
Da oggi sono femminista!
Tenuto conto della realtà opprimente finora esposta, alla quale sono soggette tutte le donne del mondo, diventa doveroso fare una profonda autocritica delle nostre posizioni maschili. A questo punto devo ammettere con grande rammarico di aver sbagliato. Le mie aspre e pungenti critiche nei confronti delle povere e sofferenti femministe di questi ultimi anni sono state del tutto fuori luogo e ingiustificate. Mi dispiace profondamente essermi dimostrato così insensibile, così mancante di un minimo di empatia per capire la sofferenza e la tragedia che le donne devono subire ogni giorno in questo mio mondo androcentrico, patriarcale e oppressivo, anche nei più piccoli particolari. Pertanto, con molta umiltà devo annunciarvi che ho modificato la mia visione del mondo: d’oggi in poi sono diventato femminista! – almeno finché non arriva la prossima denuncia falsa nei miei confronti da parte della mia ex, che, conoscendola, non tarderà. Quindi, cari nemici misogini, maschilisti e fallocentrici, per le vacanze godetevi IL sole patriarcale finché potete, e smettete di una volta per tutte di opprimere LA povera luna, che non ha alcuna colpa del cambio climatico. Buone vacanze.