Se viene riconosciuto il dramma di un corpo violato, deve essere riconosciuto il dramma di un equilibrio psichico violato ancora più del corpo. La differenza è questa: lo stupro fisico dura mediamente 15 minuti, il picco di violenza è relativamente breve, però le conseguenze nell’equilibrio di una donna violata possono impiegare anni a sparire, a volte non spariscono mai. Lo stupro delle relazioni dura tutta la vita, è il picco di violenza a non finire mai. Comincia ancora prima di andare in tribunale, quando il mio avvocato mi dice che ho poche speranze di vedere i miei figli con assiduità: l’importante è che io versi l’assegno, poi a crescerli ci penserà qualcun altro.
Si rinnova ogni giorno, quando mi danno il “diritto di visita” due domeniche al mese, quando li riporto con 10 minuti di ritardo e trovo i Carabinieri, quando saltano gli incontri per un certificato medico fasullo, quando mi ritrovo accusato di schifezze mai fatte, quando manipola il bambino per fargli dire che è lui a non volermi vedere, quando la madre scappa senza motivo in un centro antiviolenza, quando non me li passa al telefono, quando spegne apposta il cellulare, quando vado a scuola e le maestre mi trattano come un criminale, quando un’assistente sociale di 25 anni decide se sono capace a fare il padre.
Si chiama stupro delle relazioni.
E ancora quando mi nascondono la data della recita scolastica, quando i miei figli chiamano “papà” l’ultimo arrivato, quando non ho una casa dove portare i bambini, quando devo vedere i miei figli in incontri protetti, quando sbatto contro l’incompetenza di chi dice “dovreste trovare un accordo”, quando l’unica cosa che mi rimane sono le foto perché la madre li ha portati all’estero, quando chiedo aiuto alle istituzioni e allargano le braccia, quando faccio una denuncia e per mesi non si muove nessuno, quando è lei a farla e dopo mezz’ora mi telefonano i Carabinieri, quando piango la notte come un ragazzino pensando ai miei figli che non posso vedere come vorrei…
Potrei andare avanti ma non serve: sapete tutti di che sto parlando. Sono esperienze che si ripetono per anni, ogni giorno, ogni minuto. La sensazione di impotenza, disperazione, umiliazione, l’arroganza e l’incompetenza delle persone alle quali chiedi aiuto, la forza di andare avanti che ogni giorno sembra sul punto di sparire… Le abbiamo provate tutti. Diamogli un nome. Si chiama stupro delle relazioni.