La Fionda

Le linee guida per ostetriche “arcobaleno” in UK

Avete notato anche voi, cari amici, che ultimamente i tizi che governano le nostre nazioni, nonché i giornalisti e tutti i canali di informazione sono in fissa con gli “uomini” che partoriscono, che hanno gravidanze e che fanno cose da donne (si può ancora dire o andiamo in galera?)? Tentano da anni di metterci in testa l’idea, che noi antiquati/medievali/bigotti/oscurantisti continuiamo a contrastare, secondo cui i sessi non esistono e quindi neanche le “cose da donna/cose da uomo”. E così, se io donna provo a dire che voglio avere tanti bambini o che amo prendermi cura della mia famiglia, vengo subito etichettata come antiquata/patriarcale/stereotipata, però, nel momento in cui le stesse cose le fa o le dice il transessuale, diventano magicamente amazing, arcobaleno e petalose, in barba al principio di non-contraddizione.

Ultimamente, vedo che l’attenzione si è spostata molto sui “diritti arcobaleno” che questi transgender avrebbero di partorire, di allattare e di avere il pancione, di acquistare bambini o di affittare uteri di povere donne del quarto mondo. Stanno facendo di tutto per confondere i bambini e per sovvertire la realtà, quasi come a dire: «Dio/la Natura ha sbagliato, non è tutto giusto quello che ha fatto». Ovviamente, con la scusa dei diritti e mediante le accuse di omofobia/transfobia da lanciare addosso a chi osa dire ancora la verità (che, ricordiamo, è semplicemente biologia, senza bisogno di scomodare i filosofi o i santi), oramai queste persone si sentono in diritto di fare ciò che vogliono, senza che nessuno possa più osare dire qualcosa in contrario.

In ballo ci sono vita e futuro.

Di recente mi sono imbattuta in alcuni articoli (questo, questo e questo) riguardanti proprio tematiche del genere per come sono gestite nel Regno Unito, una delle maggiori patrie di queste forzature arcobaleno. Ci ho sviluppato sopra qualche mia personale riflessione, che vorrei condividere con voi, tramite questo video:

In conclusione, è evidente che, nonostante tentino di convincerci con le loro teorie strampalate, la verità trionfa sempre e la biologia non mente: possono sottoporsi a tutti gli interventi chirurgici, a tutti i bombardamenti ormonali, a tutte le terapie psicologiche/farmacologiche che vogliono, ma ogni loro cellula dirà sempre chi sono e questo non cambierà mai, nemmeno cercando di indottrinare i bambini. Presso i quali, in realtà, sono riusciti a imporre il loro punto di vista, vagamente isterico, come una moda. Sentite l’intervista di questa madre alla figlia, che ha frequentato per un certo tempo il corrispondente delle nostre scuole medie negli USA, e che è stata riportata nel suo sito dal giornalista Nicola Porro. La ragazzina non ha dubbi, la parola d’ordine nelle scuole è: “follow the trend”, segui la moda. E se non lo fai, finisci esclusa e maltrattata. Questo è l’andazzo arcobaleno da cui siamo ammorbati: una moda. Solo che non si tratta di scarpe di una certa marca o di capelli portati in un certo modo: in ballo c’è la vita delle persone e del futuro, uomini e donne tutti assieme.



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