La Fionda

Ha senso, oggi, parlare di virtù?

È certo che i comportamenti virtuosi siano necessari per salvare il pianeta e i budget di enti e aziende, ma risultano inaccettabili se utilizzati come metro di valutazione della persona. Il tema non è affatto attuale: dichiarare di preferire una vita virtuosa al vizio, di scegliere la modestia al mettersi in mostra, di risultare schiva invece che baraccona, fa sembrare come minimo “zia”, se non peggio. La virtù, sarebbe una tipica tensione del mondo maschile (vir/virile) e si identifica con la forza e il coraggio che appartiene istintivamente all’uomo, come dimostrato recentemente dal rider veronese che ha rimediato uno sfregio in viso per difendere una ragazza o dal sessantenne morto d’infarto dopo aver salvato tre ragazzine dall’annegamento. Anche la donna era educata un tempo a credere che i comportamenti retti fossero più nobili rispetto ad una vita guidata dal vizio. Alle molte virtù femminili Plutarco ha dedicato un’ampia produzione letteraria con un ricco catalogo di esempi di donne d’onore che non lesinarono né coraggio né valore, mostrando la virtù attraverso forza d’animo o  vigore morale. Poiché le donne non devono per forza essere Wonder Woman (e i pugni fanno male).

La nostra cultura scoraggia tutto ciò che porta a ridimensionare l’ego (al mondo femminile viene ordinato di esaltarlo al massimo) e a guardarsi dentro. Al massimo viene concesso di praticare la mindfulness, meditazione buddista occidentalizzata che pone sul soggetto un tipo di attenzione non giudicante e sembra porti benefici per il trattamento di certe “pare” (paranoie) e nevrosi cronicizzate, magari, inseguendo il mito della piena realizzazione attraverso la carriera. Tutti imperativi lanciati attraverso libri, film, personal trainer, canali social, webinar, corsi e tonnellate di carta stampata piena di consigli, percorsi, suggerimenti, parole, parole, parole.

mindfulness

La chiacchiera è una molestia.

È il silenzio, al contrario, che porta verso la conoscenza di sé e alla scoperta delle proprie virtù. Televisione, musica, radio, internet sono gli ostacoli che impediscono ai nostri ragionamenti di arrivare alla comprensione. Chi siamo? Cosa vogliamo? È quando si sta zitte che si scatena il dialogo con sé stesse: come quando guidi e fai dei ragionamenti guardandoti nello specchietto retrovisore. A me arrivano le comprensioni quando spazzo a terra, quando lavo i piatti o quando stiro canottiere, mutande, fazzoletti… Non per vantarmi ma capitava così anche a Natalia Ginzburg. La scrittrice di Lessico famigliareLe piccole virtù e molto altro, compreso eccellenti editoriali pubblicati sul Corriere della SEra, abbozzava i suoi  personaggi, i loro modi di dire e i loro dialoghi mentre spolverava o riordinava: nel silenzio della casa, l’esecuzione automatica delle faccende domestiche le consentiva di portare a galla, come fanno gli gnocchi, i tratti peculiari dei protagonisti, riuscendo a elaborare pensieri, comprensioni, rivelazioni.

Stare in silenzio non significa infatti non avere nulla da dire. Non avere “la parlantina” non significa non avere sinapsi. Sappiamo che bambine e ragazze sono più loquaci di un maschio, lo conferma anche uno studio dell’Università del Maryland secondo il quale una donna pronuncia una media di 20.000 parole al giorno, 13.000 in più rispetto a un uomo, un’attitudine naturale riconducibile alla “proteina FoxP2”. L’arte di tacere, quindi è una conquista perché la chiacchiera, quando è inutile, va annoverata fra le molestie.

Natalia Ginzburg
Natalia Ginzburg

La cattiva abitudine di cascare in un pozzo.

Secondo una prospettiva classica, riconducibile a Platone, la virtù si lega al bello oltre che al bene. Occorrerebbe quindi dare più ascolto all’idea di bellezza come splendore del vero oltre che come matura realizzazione delle proprie dotazioni individuali. Se il “vero umano” non è altro che la consapevolezza rispetto alla propria condizione oggettiva e soggettiva, le donne, se vogliono realizzare pienamente sé stesse, devono tornare a conoscere i loro limiti e i vizi in cui il femminile può scivolare, se non è amorevolmente curato (la vera cura di sé). Natalia fu una scrittrice sincera che ha avuto la tempra di mostrare senza vergognarsi il suo “carattere”: timida e decisa, domestica e impertinente, solitaria perché originale. Prese posizioni impopolari con quel suo modo brusco da «corsara» come lei stessa si definiva, prendendosi il titolo che rievocava la figura di Pier Paolo Pasolini.

La Ginzburg ha pure sostenuto le idee del femminismo nel saggio “La condizione femminile” del 1974 (scritto proprio durante gli anni della protesta femminile in Italia), ma ammise di non amare il femminismo: «Le donne non sono in realtà né migliori né peggiori degli uomini. Qualitativamente, sono uguali». Per questa posizione brusca gli scritti dell’intellettuale palermitana non sono stati inseriti nelle antologie. L’aver dato voce alle dinamiche familiari, l’essersi immedesimata nella vita di tutti i giorni catturando la quotidianità delle donne e i compiti che tutte devono affrontare, era cosa che non interessava. Ancor meno interessò ciò che Natalia sosteneva delle donne, ovvero di avere «la cattiva abitudine di cascare in un pozzo, di lasciarsi prendere da una tremenda malinconia e affogarci dentro, e annaspare per tornare a galla». Una negazione netta della tesi che all’origine di tutti i problemi ci sia il dominio del patriarcato.



Condividi


Read Previous

La finta discriminazione rende (se si è dalla parte giusta)

Read Next

Margaret Oliphant, le antifemministe

Usiamo i cookie per personalizzare i contenuti e per analizzare il nostro traffico. Non condividiamo le tue informazioni né con i social media, né con affiliati pubblicitari. View more
Cookies settings
Accetta
Rifiuta
Politica su Privacy & Cookie
Privacy & Cookies policy
Cookie name Active
Chi siamo

Siamo un gruppo di studiosi attivi nell'analisi delle relazioni di genere e nella lotta contro il femminismo.

L'indirizzo del nostro sito è https://www.lafionda.com.

Quali dati personali raccogliamo e perché

Questo sito è gestito in Wordpress, che  non raccoglie dati personali sui visitatori e raccoglie solo i dati mostrati nella schermata profilo utente dagli utenti registrati, tuttavia in questo sito non è prevista alcuna registrazione degli utenti. Gli unici plugin che raccolgono dati sono quelli relativi al modulo di contatto per permettere agli utenti di scrivere alla redazione, e alla newsletter, che richiedono nome, cognome e indirizzo email.

Commenti

Quando i visitatori lasciano commenti sul sito, raccogliamo i dati mostrati nel modulo dei commenti oltre all'indirizzo IP del visitatore e la stringa dello user agent del browser per facilitare il rilevamento dello spam. Una stringa anonimizzata creata a partire dal tuo indirizzo email (altrimenti detta hash) può essere fornita al servizio Gravatar per vedere se lo stai usando. La privacy policy del servizio Gravatar è disponibile qui: https://automattic.com/privacy/. Dopo l'approvazione del tuo commento, la tua immagine del profilo è visibile al pubblico nel contesto del tuo commento.

Media Se carichi immagini sul sito web, dovresti evitare di caricare immagini che includono i dati di posizione incorporati (EXIF GPS). I visitatori del sito web possono scaricare ed estrarre qualsiasi dato sulla posizione dalle immagini sul sito web. Modulo di contatto Il modulo di contatto previsto dal sito prevede soltanto la raccolta di nome, cognome ed email di chi vuole scrivere alla redazione. Cookie Se lasci un commento sul nostro sito, puoi scegliere di salvare il tuo nome, indirizzo email e sito web nei cookie. Sono usati per la tua comodità in modo che tu non debba inserire nuovamente i tuoi dati quando lasci un altro commento. Questi cookie dureranno per un anno. Se visiti la pagina di login, verrà impostato un cookie temporaneo per determinare se il tuo browser accetta i cookie. Questo cookie non contiene dati personali e viene eliminato quando chiudi il browser. Quando effettui l'accesso, verranno impostati diversi cookie per salvare le tue informazioni di accesso e le tue opzioni di visualizzazione dello schermo. I cookie di accesso durano due giorni mentre i cookie per le opzioni dello schermo durano un anno. Se selezioni "Ricordami", il tuo accesso persisterà per due settimane. Se esci dal tuo account, i cookie di accesso verranno rimossi. Se modifichi o pubblichi un articolo, un cookie aggiuntivo verrà salvato nel tuo browser. Questo cookie non include dati personali, ma indica semplicemente l'ID dell'articolo appena modificato. Scade dopo 1 giorno. Cookie Gli articoli su questo sito possono includere contenuti incorporati (ad esempio video, immagini, articoli, ecc.). I contenuti incorporati da altri siti web si comportano esattamente allo stesso modo come se il visitatore avesse visitato l'altro sito web. Questi siti web possono raccogliere dati su di te, usare cookie, integrare ulteriori tracciamenti di terze parti e monitorare l'interazione con essi, incluso il tracciamento della tua interazione con il contenuto incorporato se hai un account e sei connesso a quei siti web. Analytics Il sito raccoglie statistiche sulle visite tramite il servizio Google Analytics, la qui privacy policy può essere letta qui. Con chi condividiamo i tuoi dati I dati che conferisci tramite questo sito non vengono condivisi con nessuno. Per quanto tempo conserviamo i tuoi dati Se lasci un commento, il commento e i relativi metadati vengono conservati a tempo indeterminato. È così che possiamo riconoscere e approvare automaticamente eventuali commenti successivi invece di tenerli in una coda di moderazione. Quali diritti hai sui tuoi dati Se hai lasciato commenti, puoi richiedere di ricevere un file esportato dal sito con i dati personali che abbiamo su di te, compresi i dati che ci hai fornito. Puoi anche richiedere che cancelliamo tutti i dati personali che ti riguardano. Questo non include i dati che siamo obbligati a conservare per scopi amministrativi, legali o di sicurezza. Dove spediamo i tuoi dati I tuoi dati non vengono spediti al di fuori dell'Unione Europea.I commenti dei visitatori possono essere controllati attraverso un servizio di rilevamento automatico dello spam. Il nostro contatto Per informazioni sulla gestione della privacy puoi scriverci a lafionda.info@gmail.com
Save settings
Cookies settings