La Fionda

Consenso femminile e stupro: istruzioni per l’uso

Prendendo spunto dal fatto del Grillo gridante e dal presunto stupro commesso da suo figlio, ritengo opportuno fotografare nuda e cruda la realtà dei fatti per come sono oggi, ad agio di tutti gli uomini.

  1. Lo stupro è oggi un reato percettivo, soggettivo. Il rapporto diventa tale secondo il sentire della donna. Che un rapporto sia una festa o un delitto lo decide il sentire della donna che può anche non manifestarlo. Essa non ha il dovere di manifestare la sua opposizione. Solo il vissuto interiore conta, i comportamenti, i fatti non contano.
  2. La donna non ha l’obbligo di segnalare la sua contrarietà. Può anche mandare segnali di consenso ma questo non significa nulla. Il consenso infatti potrebbe venir simulato o essere stato estorto, al pari del rapporto stesso. La donna ha anche il diritto di cambiare idea durante il rapporto senza il dovere di segnalarlo.
  3. La donna ha il diritto di ricostruire il suo consenso-dissenso a posteriori (il giorno dopo, dopo 8 giorni o 8 mesi, o 12). Ha il diritto di rendersi conto successivamente se davvero volesse o non volesse (“I never called it rape” = non pensavo che fosse stupro e invece lo era).
  4. La donna non è tenuta a sapere, a dire a se stessa se in quel momento volesse o meno, perciò non risponde di ciò che fa, che non fa, di ciò dice o che non dice, perché ciò che conta è la presenza del consenso interiore di cui essa stessa può non essere a conoscenza in quel momento. Ha il diritto di ricostruirlo in qualsiasi momento successivo.

bacio uomo donna

I giudici devono solo prendere atto.

Conseguenze:

  1. Il rapporto diventa stupro quando la donna sente di non averlo voluto e perciò quando presenta la denuncia (querela). Avendo il diritto di cambiare idea durante il rapporto senza il dovere di segnalarvelo potete diventare violatori a vostra insaputa e contro ogni vostra intenzione.
  2. Non possono esistere “false accuse di stupro” perché la donna col querelare indica che si è resa conto di non aver voluto e questo è ciò che costituisce il reato. La denuncia stessa fa nascere il delitto e vi trasforma in violatori.
  3. I processi non possono stabilire se ci sia stata violenza (violazione della volontà femminile) perché la denuncia indica proprio questo: che la donna non voleva e che perciò si è trattato di stupro.

I giudici devono prendere atto che c’è stata violenza perché la donna si è resa conto che non voleva. Ad ogni querela deve seguire la condanna perché è la querela a stabilire che c’è stata violenza. Perciò non possono, non devono esserci assoluzioni.

  1. Nessun uomo può dire “Non ho mai violato nessuna!” perché ciò non dipende da quel che è accaduto, dalle intenzioni maschili, dalla percezione dei fatti, dal comportamento della donna (infatti: “No matter how a woman behaves…”). Che il rapporto sia stato o meno violenza lo stabilisce lei stessa in qualsiasi momento successivo.
  2. La donna non risponde del suo comportamento da brilla. È ovvio, se non ne risponde da sobria non ne risponderà certo da ubriaca.
  3. Il no deve essere presunto perché nessun , nessun comportamento, nessuna iniziativa femminile garantisce il consenso, dal momento che la donna stessa ha il diritto di non sapere se vuole o non vuole.

mani sbarre prigione

Ritornate agli antichi.

Avviso ai naviganti maschi, pieni di ormoni, di illusioni, di depistaggi, di inganni somministrati dalla scuola e dai media sulla “parità ormonale”, sulla libido femminile, sulla “liberazione sessuale” e ingannati, obnubilati dalla pornografia: il no deve essere presunto, il lo dovreste provare voi, ma non potete, perché forse era sepolto nell’interiorità femminile dove nessuno può arrivare,  mentre la querela stessa dimostra che era un no.

Ogni altra considerazione appartiene a un’epoca passata (il reato oggettivo,  le prove, i riscontri, la responsabilità femminile, tutte cose scomparse). Ma voi, ragazzi, non vivete nel passato, vivete nel presente. Io qui non giudico questo presente, lo descrivo per il vostro bene. Il mondo non è come pensate, non è come sarebbe bello fosse. È come è. Ritornate agli antichi che insegnarono a tutti gli uomini come verità profonda, immutabile e benefica (per entrambi)  la naturale ritrosia femminile al sesso.  Così vi salverete.



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