Ha fatto scalpore la proposta della baronessa Jenny Jones, rappresentante del partito dei Verdi alla House of Lords britannica, di istituire un coprifuoco che tenga gli uomini, e solo loro, chiusi in casa dalle 6 del pomeriggio fino al mattino. Si stava discutendo una nuova legge relativa agli abusi e alle violenze domestiche (sì, anche oltre Manica hanno questa fissazione, ma da loro le statistiche sono ben più drammatiche che da noi…) e la baronessa prende spunto da un fatto di cronaca per avanzare la sua scioccante proposta. La vicenda riguarda la 33enne Sarah Everard, scomparsa il 3 marzo mentre tornava a casa dopo essere stata da un amico. Gli investigatori hanno trovato resti umani riferibili alla giovane nel Kent e al momento il sospettato numero uno è un poliziotto. La scomparsa della donna è avvenuta per l’appunto in un’ora serale, e da qui la proposta della rappresentante dei Verdi.
Un coro di polemiche, e non poche prese in giro, ha seppellito Jenny Jones. Il primo ministro gallese Mark Drakeford ha commentato che misure del genere possono essere sicuramente prese in caso di situazioni fortemente emergenziali, in ogni caso in termini temporanei, e comunque si tratta di un’iniziativa non esattamente «in cima alla lista» delle cose da fare. Susan Hall, leader del partito conservatore alla camera dei Lord, ha dichiarato: «Oh mio Dio, il mondo sta impazzendo. I Verdi pensano a un coprifuoco per gli uomini dopo le 6 del pomeriggio… ora le ho sentite davvero tutte». Le fa eco Nigel Farage, leader del partito della Brexit: «nel caso qualcuno abbia pensato che esageravo quando dicevo che la sinistra è ormai andata fuori dai binari…». Insomma non proprio una buona accoglienza dal lato politico, a cui è seguita una vera e propria shistorm sui social per la zelante baronessa che a un certo punto ha pensato bene di tirare i remi in barca: «non era un suggerimento del tutto serio…». Insomma, dai, si scherzava.
Nel dire questo però, non manca di sciorinare tutta una serie di concetti tipicamente femministi: «gli uomini non capiscono a quali pressioni sono soggette le donne» (gli uomini invece se la spassano alla grande, giusto? E le donne sono piene di empatia per loro…), «quando la polizia suggerisce alle donne di stare a casa nessuno si scandalizza» (in realtà la polizia dice alle donne di assumere comportamenti prudenti, non di stare a casa, ma la falsificazione è la norma per questa gente…), «in ogni caso la misoginia dovrebbe essere considerato un “reato d’odio”» (come se la “misoginia” fosse una specie di ideologia codificata a cui tutti gli uomini aderiscono in automatico, rendendoli tutti portati alla violenza verso le donne). Insomma, l’attempata Jones si rimangia la sciocchezza, ma rilancia e raddoppia, nel perfetto stile femminista. Un modo per far sì che in ogni caso la proposta continui a fluttuare nell’aria respirata dall’opinione pubblica, come qualcosa di possibile o in qualche misura accettabile. E d’altra parte il concetto stesso di coprifuoco è ormai stato interiorizzato da tutti, in quanto parte delle misure anti-covid in molti paesi. Quella misura che si pensava adottabile soltanto in situazioni di conflitto armato, ha rotto gli argini: ora per tutti è possibile e accettabile anche in altre circostanze.
Ecco allora che il pensiero femminista si innesta su questa già di per sé pericolosa evoluzione nella percezione comune del coprifuoco, mettendo al centro del mirino quello che è da sempre il suo nemico: l’uomo. L’occasione è buona per buttare lì una provocazione, per far partire un ballon d’essai e vedere, nemmeno troppo di nascosto, l’effetto che fa. Purtroppo, come si è visto, gran parte delle reazioni tende a sminuire la proposta, ad archiviarla come sciocchezza, quando non a deriderla. In una parola viene sottovalutata. Chi come noi conosce a fondo il femminismo e la sua pericolosità sa che la reazione giusta dovrebbe in realtà essere ben più virulenta, improntata a una condanna senza se e senza ma. Perché l’orizzonte, neanche troppo lontano, è quello di attribuire all’intero genere maschile la responsabilità collettiva delle scelte dell’intero genere femminile o semplicemente del caso, cosicché il fatto tragico occorso a una donna risulta più grave di qualunque altro fatto tragico capitato a chichessia, e a risponderne devono essere gli uomini. Che dunque potrebbe essere legittimo sottoporre a un coprifuoco oppure, perché no, riunire in una zona specifica della città, facendoli scortare ogni mattina al lavoro da poliziotte in assetto antisommossa per poi riaccompagnarli alla sera e rinchiuderli in casa. Per un certo periodo, dal 1934 al 1940, una cosa del genere ha funzionato bene in Germania, quindi l’esperienza si potrebbe replicare. Allora tutto andò un po’ in vacca, ma stavolta se a gestire tutto sono delle donne, di certo andrà molto meglio. No?