La Fionda

Asia Argento: il disagio che nasce dalla violenza materna

Volevo dire ad Asia Argento che le sono vicina: non immaginavo che avesse vissuto, in vita sua, tanta sofferenza. Aria Maria Vittoria Rossa, in arte Asia Argento, è stata lungamente vittima di violenze fisiche e psicologiche da parte della madre Daria Nicolodi (scomparsa da poco tempo). Per anni è stata picchiata e maltrattata, un trattamento che veniva riservato anche alle sorelle Fiore e Anna. «Io non so bene perché mia madre facesse così quando ero piccola», racconta Asia. «Voleva spezzarmi; sono diventata forte a causa di eventi forti». Come tutti i bambini che vivono il trauma della violenza agita da un genitore, Asia non raccontava quello che le succedeva. Gli eventi violenti vissuti nell’infanzia sviluppano nei bambini (quasi sempre) un’immagine negativa di sé e portano notevoli conseguenze sulla crescita. Le botte senza motivo lasciano segni dai quali non è semplice guarire, soprattutto quando queste arrivano dalle persone ci si fida di più.

«La violenza di mia madre era efferata e sistematica, una volta mi spaccò il labbro con l’anello che portava al dito», racconta nel suo libro autobiografico “Anatomia di un cuore selvaggio”. Tra quelle pagine, anche il racconto della perdita di una sorella, morta in un incidente stradale.«Era una persona che soffriva molto e vedermela strappare via è stata una sofferenza immensa che mi ha gettato in una grande depressione, che mi ha tenuto a letto per sei mesi». Quando la madre la picchiava, continua Asia, «diventava tutta rossa in faccia, la giugulare le pulsava, la bocca ringhiava come quella di un cane, fingevo di essere morta per non morire sul serio. Con il passare degli anni mia madre divenne sempre più violenta in particolare quando mio padre andò via di casa. Mia madre mi massacrava ma era stata a sua volta massacrata da sua madre».

Daria Nicolodi
Daria Nicolodi

Violentata due volte a 16 anni.

Le angherie vissute da Asia la inseriscono fra le vittime del triste fenomeno dei minori coinvolti in violenze e abusi da parte di adulti. L’OMS rileva che in Italia sarebbero circa 80.000 i bambini e gli adolescenti sottoposti ogni anno a vessazioni, maltrattamenti, violenza fisica, abusi sessuali ed emotivi, abbandono e trascuratezza in ambiente familiare. Per il portale Truenumbers, la cattiveria verso i bambini si declina in vari modi: su 91.972 casi totali seguiti dai servizi sociali 42.965 sono per trascuratezza materiale o affettiva; 17.676 per violenza assistita (litigi, urla, botte); 12.545 per maltrattamento psicologico; 7.670 per patologia della cura; 6.272 per maltrattamento fisico; 3.720 per abuso sessuale e 1.140 per motivi non rilevabili. Deduciamo che se nelle separazioni la percentuale (bulgara) di assegnazione dei bambini è alle madri, oltre il 90%, è facile comprendere che gran parte dei casi di violenza sui minori venga agito dal genitore collocatario.

Ha solo nove anni Asia quando viene buttata fuori di casa dopo una sfuriata della mamma. Da allora comincia un’odissea, da e verso la casa del padre, fino al suo 14esimo compleanno, giorno in cui la madre non solo la ignora e non prepara alcun festeggiamento, ma con una scusa riprova a picchiarla (e sarà l’ultima volta). La bambina scappa dal padre e non tornerà più nella casa materna. Lei, per vendetta, rinuncerà alla potestà su di lei, ripudiandola. «Dal momento in cui ho cominciato a vivere con mio padre ho vissuto una stabilità che non avevo mai avuto. Oggi con lui ho un rapporto bellissimo e intenso, ci sentiamo tutti i giorni e non so come farei senza». Di Asia si è occupata recentemente la cronaca per l’esagerata posizione tenuta nei confronti del direttore di Libero durante l’ospitata a “Non è la l’Arena” su La7, dove era stata invitata per parlare del caso Genovese, di violenza e della vicenda Weinstein, una delle tante tante carogne che l’attrice avrebbe incontrato nella sua carriera. «Vogliamo parlare di tutti gli stupri di cui sono stata vittima nella mia vita?» ha chiesto, sfidando il conduttore. L’abitudine ad approfittarsi di lei sarebbe cominciata durante l’adolescenza con ben due violenze a 16 anni da parte di colleghi di lavoro.

Harvey Weinstein
Harvey Weinstein

Mettersi dalla parte di chi non ha voce.

Non è questa la sede per avviare una dissertazione sul tema, ma come si può pensare che creature tanto fragili, possano riconoscere gli orchi? Che ragazzine così disarmate, cresciute come gatti randagi, possano evitare situazioni che mettono a rischio la loro salute e la loro dignità? Asia Argento è figlia d’arte e dell’élite, il padre è il famoso regista e produttore Dario Argento, figlio del produttore cinematografico ed executive Salvatore Argento, conosciuto per i suoi film di horror, erotismo e orrore psicologico. L’ambiente culturale e valoriale dell’attrice non è molto diverso da quello di Weinstein: come è sempre successo a Cinecittà anche a Hollywood, il produttore prometteva ruoli ad attrici giovani e giovanissime, in cambio di favori sessuali. Weinstein era un punto di riferimento del mondo Dem, come Asia Argento lo è per la Boldrini, Luxuria e tutto il baraccone. Quello per cui è stato accusato Weinstein non è una novità, ma ciò che è sempre avvenuto in quell’ambiente. «Ho offerto lavoro in cambio di sesso, ma così fanno e hanno fatto tutti», ha infatti sostenuto come linea difensiva il produttore della Miramax .

Le oltre 35 accusatrici del satiro si sono ben guardate dal denunciare che il satanasso sembra facesse parte di una cricca di potentissimi indemoniati che per anni hanno abusato di bambini e bambine, deprecabili comportamenti coperti dalla politica e dai media, crimini che faticosamente stanno venendo alla luce. È dunque possibile che a Hollywood, per cercare di nascondere efferate pratiche, abbiano preferito inscenare, ipocritamente la condanna della sua condotta, piuttosto che sollevare il velo omertoso delle violenze sulle baby-star. Tutti gli stupri sono da condannare ma quelli sui bambini di più. A Hollywood le voci di chi a vissuto le violenze e la manipolazione, o è stato indotto al consumo di droga e avviato alla prostituzione minorile, stanno diventando assordanti. È il momento di farsi portavoce di chi deve essere protetto da orchi e orchesse. Basta recriminare di essere stata usata rimediando figuracce in Tv, stop alle foto zoofile, alla politica che strumentalizza problemi e persone: l’unico balsamo che ripara e guarisce ferite che faticano a rimarginarsi è mettersi dalla parte di chi, davvero, non ha voce.


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