La Fionda

Nel nome della madre (prima parte)

di Roberta Aledda. Dell’importanza delle figure genitoriali per uno sviluppo sano ed equilibrato dell’individuo si è scritto un mare di parole, si sono fatti convegni, sono nate scuole di pensiero e di specializzazione per terapisti. Sono tutti d’accordo nel sostenere che entrambi i genitori sono fondamentali perché il bambino maturi una propria individualità e si sviluppi in maniera armonica e socialmente integrata. Quando la madre o il padre sono figure assenti, o peggio manchevoli del ruolo genitoriale, inevitabilmente ci imbattiamo in bambini così detti problematici. Generalmente ce ne rendiamo conto durante la frequentazione dell’asilo e della scuola materna, per poi trovarne tracce marcate dalle elementari in avanti. Possono essere bambini chiusi e taciturni, che difficilmente entrano in relazione con adulti e coetanei, oppure iperattivi e tendenti all’aggressività se non vengono soddisfatti in fretta nelle loro richieste. La linea tra sviluppo sano o meno è talmente sottile da sfuggire all’attenzione dei più: «è solo un bambino, vedrai che quando cresce smetterà», «state tranquilli, parlerà quando sarà pronto», frasi di questo genere le abbiamo sentite tutti e probabilmente anche dette per tranquillizzare amici o parenti eccessivamente preoccupati.

Difficilmente accettiamo che il problema di un figlio possa essere sua madre. La figura materna ha nel nostro inconscio e nel nostro immaginario una potenza enorme, così grande da essere sacra. La madre è ciò da cui tutto origina, che tutto cresce e protegge, che tutto sistema e perdona. È fertilità, vita che nasce e si riproduce, è colei che crea la famiglia, la supporta, la manda avanti abnegando se stessa per l’amore dei figli. Ma la madre è anche colei che col troppo amore uccide i suoi piccoli, li soffoca di attenzioni, di cure e di premure fino a volersene impossessare nuovamente, come quando li portava in grembo. In cambio del suo sacrificio richiede fedeltà eterna, assenza di confini affettivi e fisici. È la “madre coccodrillo” di Lacan, che con le sue fauci spalancate vuole soddisfare il suo desiderio di amore insaziabile mangiandosi il suo stesso frutto.

madre

L’amore di un padre non è puro e immacolato?

Nascondendosi dietro le fattezze di madre amorevole e dedita ai figli, impedisce di fatto l’emancipazione della prole trattenendola a sé in un moto perpetuo di senso di colpa, rabbia, vittimismo, imposizione di attenzioni morbose: «come ti ho fatto, ti disfo», «dai un bacio alla tua mamma», «non mi vuoi più bene come prima». La madre coccodrillo predilige i figli maschi ma non disdegna nemmeno le femmine. Poiché però con queste ultime la sua strategia ha meno efficacia, si concentra sul maschio, condannandolo a vivere in una gabbia dorata dove il prezzo dell’amore è il senso di colpa e il dimostrare di essere continuamente degno del sacrificio materno. È un rapporto esclusivo dove la figura del padre non trova spazio, non è contemplata una terza parte in un binomio simbiotico.

Allora ecco che qualcosa al di fuori delle mura di casa non torna e, ad esempio, il bambino dice alla maestra che lui dorme con la mamma mentre il papà sta sul divano, che fa la doccia con la mamma, fino ad arrivare ai casi più gravi di abusi fisici e sessuali da parte della madre sul proprio figlio. Sono meno rari di quel che si crede i casi in cui ragazzi di 20 anni dormono insieme alla propria madre e la giustificazione di questa condotta anomala è socialmente accettata: sono madri separate che hanno cresciuto da sole i figli, madri deboli e bisognose di affetto, madri fragili che si aggrappano ai figli invertendo i ruoli naturali della famiglia. Non c’è nulla di male, ci diciamo tra noi e noi, se un figlio dorme con la propria madre, non c’è amore più puro e immacolato di quello di una madre per il proprio figlio. Non si capisce perché allora, non riusciamo a concepire che un papà possa dormire con la propria figlia ventenne e sospettiamo immediatamente un rapporto deviato ed incestuoso. L’amore di un padre non è anch’esso puro e immacolato come quello di una madre?

madre

Dalla madre coccodrillo alla madre narcisistica anaffettiva.

Evidentemente esiste un doppio standard di valutazione anche all’interno dei nuclei familiari in cui madri con condotte anomale sono prontamente giustificate, tutelate e protette. La nostra mente non riesce a concepire, figuriamoci ad accettare, che una madre possa essere abusante nei confronti dei figli, possa essere un pericolo per essi, procurarne e volerne la morte. Eppure i casi di cronaca non sono rari (si pensi ai casi di Cogne o alla vicenda del povero Loris Stival). Sebbene i casi di pedofilia femminile si aggirino intorno al 5/7% delle denunce totali di abusi, circa il 78% dei pedofili di sesso maschile riferisce di essere stato abusato da figure femminili, specialmente la madre, durante l’infanzia. Sistematicamente ignoriamo le conseguenze dei comportamenti devianti femminili sulla crescita del maschio, concentrandoci esclusivamente sulle mancanze del ruolo paterno.

Il politicamente corretto sta invadendo ogni ambito della nostra società trovando terreno fertile nelle dinamiche familiari, tra le preferite dalle femministe che le considerano lo zoccolo duro della cultura patriarcale, costringendoci a leggere il quotidiano con le lenti del femminismo imperante. Pare non ci siano spazi per una riflessione profonda sul ruolo della madre, tutto si riduce al solito «il corpo è mio e decido io», «la società misogina e patriarcale mi costringe a scegliere tra figli e carriera». Analizzare il ruolo della madre oggi significa inimicarsi le donne, smuovere in esse una profonda auto-analisi dolorosa, costringerle a fare i conti con se stesse e con le loro madri, passare dalla madre coccodrillo lacaniana alla madre narcisistica anafettiva.



Condividi


Read Previous

Donne ed economia dei consumi: una spiegazione del predominio

Read Next

L’appassionato comitato ora ci ripensa: «sì, la PAS esiste!»

Usiamo i cookie per personalizzare i contenuti e per analizzare il nostro traffico. Non condividiamo le tue informazioni né con i social media, né con affiliati pubblicitari. View more
Cookies settings
Accetta
Rifiuta
Politica su Privacy & Cookie
Privacy & Cookies policy
Cookie name Active
Chi siamo

Siamo un gruppo di studiosi attivi nell'analisi delle relazioni di genere e nella lotta contro il femminismo.

L'indirizzo del nostro sito è https://www.lafionda.com.

Quali dati personali raccogliamo e perché

Questo sito è gestito in Wordpress, che  non raccoglie dati personali sui visitatori e raccoglie solo i dati mostrati nella schermata profilo utente dagli utenti registrati, tuttavia in questo sito non è prevista alcuna registrazione degli utenti. Gli unici plugin che raccolgono dati sono quelli relativi al modulo di contatto per permettere agli utenti di scrivere alla redazione, e alla newsletter, che richiedono nome, cognome e indirizzo email.

Commenti

Quando i visitatori lasciano commenti sul sito, raccogliamo i dati mostrati nel modulo dei commenti oltre all'indirizzo IP del visitatore e la stringa dello user agent del browser per facilitare il rilevamento dello spam. Una stringa anonimizzata creata a partire dal tuo indirizzo email (altrimenti detta hash) può essere fornita al servizio Gravatar per vedere se lo stai usando. La privacy policy del servizio Gravatar è disponibile qui: https://automattic.com/privacy/. Dopo l'approvazione del tuo commento, la tua immagine del profilo è visibile al pubblico nel contesto del tuo commento.

Media Se carichi immagini sul sito web, dovresti evitare di caricare immagini che includono i dati di posizione incorporati (EXIF GPS). I visitatori del sito web possono scaricare ed estrarre qualsiasi dato sulla posizione dalle immagini sul sito web. Modulo di contatto Il modulo di contatto previsto dal sito prevede soltanto la raccolta di nome, cognome ed email di chi vuole scrivere alla redazione. Cookie Se lasci un commento sul nostro sito, puoi scegliere di salvare il tuo nome, indirizzo email e sito web nei cookie. Sono usati per la tua comodità in modo che tu non debba inserire nuovamente i tuoi dati quando lasci un altro commento. Questi cookie dureranno per un anno. Se visiti la pagina di login, verrà impostato un cookie temporaneo per determinare se il tuo browser accetta i cookie. Questo cookie non contiene dati personali e viene eliminato quando chiudi il browser. Quando effettui l'accesso, verranno impostati diversi cookie per salvare le tue informazioni di accesso e le tue opzioni di visualizzazione dello schermo. I cookie di accesso durano due giorni mentre i cookie per le opzioni dello schermo durano un anno. Se selezioni "Ricordami", il tuo accesso persisterà per due settimane. Se esci dal tuo account, i cookie di accesso verranno rimossi. Se modifichi o pubblichi un articolo, un cookie aggiuntivo verrà salvato nel tuo browser. Questo cookie non include dati personali, ma indica semplicemente l'ID dell'articolo appena modificato. Scade dopo 1 giorno. Cookie Gli articoli su questo sito possono includere contenuti incorporati (ad esempio video, immagini, articoli, ecc.). I contenuti incorporati da altri siti web si comportano esattamente allo stesso modo come se il visitatore avesse visitato l'altro sito web. Questi siti web possono raccogliere dati su di te, usare cookie, integrare ulteriori tracciamenti di terze parti e monitorare l'interazione con essi, incluso il tracciamento della tua interazione con il contenuto incorporato se hai un account e sei connesso a quei siti web. Analytics Il sito raccoglie statistiche sulle visite tramite il servizio Google Analytics, la qui privacy policy può essere letta qui. Con chi condividiamo i tuoi dati I dati che conferisci tramite questo sito non vengono condivisi con nessuno. Per quanto tempo conserviamo i tuoi dati Se lasci un commento, il commento e i relativi metadati vengono conservati a tempo indeterminato. È così che possiamo riconoscere e approvare automaticamente eventuali commenti successivi invece di tenerli in una coda di moderazione. Quali diritti hai sui tuoi dati Se hai lasciato commenti, puoi richiedere di ricevere un file esportato dal sito con i dati personali che abbiamo su di te, compresi i dati che ci hai fornito. Puoi anche richiedere che cancelliamo tutti i dati personali che ti riguardano. Questo non include i dati che siamo obbligati a conservare per scopi amministrativi, legali o di sicurezza. Dove spediamo i tuoi dati I tuoi dati non vengono spediti al di fuori dell'Unione Europea.I commenti dei visitatori possono essere controllati attraverso un servizio di rilevamento automatico dello spam. Il nostro contatto Per informazioni sulla gestione della privacy puoi scriverci a lafionda.info@gmail.com
Save settings
Cookies settings