di Rita Cascia. Qualche giorno fa la California ha presentato un disegno di legge che ridurrebbe le sanzioni penali nei confronti di adulti che abbiano rapporti sessuali con un minore. Soprattutto verrebbe meno l’obbligo d’iscrizione nel registro dei crimini sessuali. Secondo la legge vigente è illegale avere rapporti consensuali con soggetti tra i 14 e i 17 anni, una fascia d’età in cui non vi può essere consensualità. Però si presentano alcune differenze: se il rapporto è vaginale e non si supera la differenza di 10 anni tra chi abusa e chi viene abusato, non vi è obbligo d’iscrizione in questo registro (a meno che il giudice non disponga diversamente). Invece scatta sempre se i rapporti sono stati orali e/o anali.
Non è un fatto irrilevante. Chi viene inserito nel registro degli abusanti viene sottoposto a una serie di gravi privazioni nelle proprie libertà individuali e in taluni diritti, ma soprattutto vedrà la propria reputazione infangata a vita. È vero che la riabilitazione nei tribunali americani è celere, ma non è mai possibile scrollarsi davvero di dosso un simile marchio infamante. Ed è cosa grave, specie nei paesi anglosassoni dove la reputazione è un bene inestimabile. La riforma presentata dal senatore della California Scott Wiener, invece di chiedere che anche i casi di penetrazione vaginale comportino l’iscrizione automatica al registro, chiede la stessa esenzione per le altre pratiche sessuali, ferma restando la condizione dei dieci anni di differenza. In sostanza è il tentativo di abolire il registro e le conseguenze che derivano per chi vi viene iscritto.
Il progetto presentato è però solo apparentemente insensato. Esso ha una portata più ampia di quella che appare, e che Wiener stesso ha spiegato in alcune interviste: in questi registri finiscono per lo più persone che hanno una attività sessuale che non comporta penetrazioni vaginali. Cioè si parla di GLBT. Secondo le intenzioni del senatore, gay dichiarato e sostenitore della teoria queer, sarebbe opportuno che si ponga fine a questa discriminazione nei confronti degli stupratori GLBT che in California vengono inseriti nel registro molto più spesso degli stupratori eterosessuali. Sono vittime di distinzioni antiquate e oramai obsolete, dice il senatore, che vanno modificate in accordo con la “nuova sensibilità”.
Ecco allora che l’obiettivo della proposta SB 145 è di esentare dalla registrazione in caso di condanna se tra le due persone coinvolte non vi siano più di 10 anni di differenza, qualunque sia stato il tipo di abuso, non di renderla obbligatoria per tutti gli abusi indistintamente. In pratica si vorrebbe disporre in modo tale da non iscrivere più nessuno nel registro. Una vera pacchia per chi da anni sta lavorando per sdoganare la pedofilia, dato che sarebbe il giudice a valutare caso per caso se il condannato debba esservi iscritto o meno. Ad oggi la SB 145 ha passato l’esame in entrambe le Camere della Legislatura dello Stato della California, ma non è ancora assurta a legge perché sono sorte delle obiezioni, a volte feroci, sulla sua validità giuridica. Molte vittime non avrebbero giustizia, pare abbiano mormorato da più parti, ma soprattutto si farebbe un grande favore a quei pedofili che ultimamente godono di sempre maggiore favore nel mainstream contemporaneo.