di Andrea Rodolfo Nadia. Ho una sorella che da qualche anno affitta la seconda camera da letto del suo appartamento, e la affitta solo a ragazze. Può farlo? Per legge, sì. Il principio di uguaglianza sancito dall’Articolo 3 della Costituzione non si applica alle contrattazioni fra privati, su cui prevale invece il principio di autonomia negoziale. Nessuno, neppure lo Stato, può imporre o condizionare un privato nella scelta delle persone con cui siglare un contratto d’affitto nella propria casa, poiché ciò costituirebbe un’illegittima intrusione nella sua autonomia economica. Mettiamo dunque che io decida di affittare la seconda camera del mio appartamento, e affittarla solo a ragazzi. Posso farlo? Per legge, sì. Vale la stessa identica cosa, eppure di annunci di questo secondo tipo se ne trovano estremamente pochi. Vuoi perché gli uomini in media non si fanno i problemi delle donne ad avere un coinquilino di sesso opposto, vuoi perché il fatto che questo crei agli stessi una situazione di misurabile svantaggio nel mercato delle stanze in affitto non viene minimamente percepito come un problema a livello sociale, a differenza di come sarebbe se riguardasse le donne.
Questa mancata percezione, parte integrante della balla bolla mediatica che vede il gentil sesso come categoria maggiormente discriminata in qualsiasi ambito, fa sì che, paradossalmente, esponendo un annuncio di affitto per soli uomini si rischino rotture di scatole da parte di qualche esaltata, nonostante lo stesso sia perfettamente legale e anzi, aiuti una categoria obiettivamente discriminata in questo specifico frangente. L’ago della bilancia sociale pende a favore delle donne molto più spesso di quanto si sia disposti collettivamente ad ammettere, e un numero crescente di uomini se ne sta accorgendo. Questi uomini compongono la cosiddetta “manosphere”, una realtà estremamente ampia ed eterogenea che soffre del pregiudizio di essere una cricca di maschilisti misogini in cerca di rappresaglia verso il genere femminile per la propria frustrazione sessuale. Così, ormai, è come viene designato chiunque osi mettere in discussione i paradigmi di equità paventati dal femminismo o in generale esporre un qualsiasi postulato, sia esso opinione o fatto dimostrabile, non apertamente lusinghiero nei confronti delle donne.
Un’allegoria per spiegare i componenti della manosphere.
Ce lo meritiamo? Chissà. Purtroppo nel togliersi questa nomea non aiuta il fatto che di misogini ce ne siano davvero e che in questi gruppi non tardino a farsi notare, forti di razionalizzazioni per il proprio livore e di una cassa di risonanza in cui sfogarlo. Certo è ironico che a trarre da questo la conclusione che la “manosphere” o i gruppi di discussione maschili siano intrinsecamente misogini sia lo stesso frangente che tanto si affretta invece ad affermare che le estremiste non sono “vere femministe” o che l’Islam è “una religione di pace”. Ma oggi non intendo dilungarmi su questo. Oggi intendo usare l’esempio della camera in affitto come allegoria per spiegare in modo estremamente conciso chi sono, alla propria radice, alcuni componenti della manosphere, sulla base di come si pongono nei confronti della questione. Una sorta di fiaba dei porcellini in cui… ok, no, meglio non tirarla troppo.
I MGTOW (Men Going Their Own Way) sono quelli che, metaforicamente, hanno deciso che l’entrata extra non vale il rischio di incorrere in un problema e preferiscono evitarlo completamente lasciando sfitta la stanza. Spesso, ma non necessariamente, hanno esperienza diretta o indiretta di annunci passati andati malissimo. Gli Incel (Involuntary Celibate) sono quelli che vorrebbero condividere la casa con qualcuno, ma purtroppo non hanno una camera in più da affittare. A torto o a ragione, tipicamente associano la cosa in larga parte al mercato immobiliare e ritengono di non poterci far nulla a meno che i meccanismi e le condizioni dello stesso non cambino.
Un tentativo di raggiungere la strada maestra.
Gli MRA (Men’s Right Activists) vedono quanti pochi sono gli annunci per camere in affitto rivolti a soli uomini rispetto a quelli rivolti a sole donne e, nel caso in cui ne abbiano una, cercano di affittarla ai primi, non tanto in virtù del proprio interesse personale quanto della volontà di riequilibrare la situazione. Come i MGTOW, conoscono il potenziale rischio di esporre annunci che escludano le donne e cercano di farvi fronte sensibilizzando la comunità verso l’effettivo stato delle cose. I RedPilled tipicamente non ritengono il problema risolvibile con l’attivismo sociale degli MRA e vi cercano quindi una soluzione pragmatica più individuale. Alla sua radice, la Red Pill non è un’ideologia, ma una spiegazione, che può essere ritenuta azzeccata o meno, di come funziona il mercato immobiliare, completamente asettica e priva di constatazioni morali. Sulla base di questa spiegazione, i RedPilled decidono come regolarsi. Ad esempio, ma non necessariamente, mettendo un annuncio più neutro possibile e poi chiamando il coinquilino scelto evitando di dare spiegazioni a quelli esclusi.
E questo è quanto. Certo molti riterranno questa metafora poco esaustiva, ma è una scelta voluta. Il suo scopo non è entrare nelle sfumature di ciascun gruppo, che il più delle volte nemmeno chi se ne ritiene parte è disposto a comprendere, ma permettere di comprendere qualche acronimo a chi ne è completamente digiuno, anche in modo impreciso, purché non sia fuori luogo. Non basterebbe un articolo per entrare nelle mille sfaccettature dei MGTOW, da quelli che semplicemente evitano di sposarsi a quelli che evitano le donne completamente; nei sentimenti estremamente variabili di ciascun Incel rispetto alla propria condizione e nella misura in cui ritiene la società responsabile della stessa; nell’utilità o inutilità dell’attivismo sociale MRA; nel modo in cui moltissimi RedPilled trasformano in un’ideologia quella che in partenza almeno tenta di essere una spiegazione con un minimo di rigore sperimentale. Per adesso, mi limito a dire la cosa più importante: che la manosphere non è solo una cricca di misogini in cerca di rappresaglia, ma un tentativo di affrontare, per diversi sentieri, i problemi che gli uomini faticano a vedersi riconosciuti.