di Davide Stasi. Con questo articolo, il primo ufficiale di questo portale, inizia l’avventura de “La fionda – l’altro versante del vero”. L’abbiamo chiamato così per riferirci alla tipica arma di chi non ha risorse, ma crede profondamente nei propri valori ed è disposto a difendere il proprio territorio (in questo caso si tratta di un territorio sociale e culturale) con ogni mezzo. La fionda poi richiama anche il racconto biblico del piccolo David che abbatte il gigante Golia, e anche questo simbolismo non è dispiaciuto al gruppo che si è fatto promotore di questa iniziativa. Il bersaglio di questo sito sarà in termini generici il “politicamente corretto”, con una particolare concentrazione sulle tematiche tipicamente relative alle relazioni tra uomini e donne. Insomma quel campo da lungo tempo ormai inquinato fin nelle sue falde da ideologie che riteniamo rovinose quali il femminismo o la teoria queer. Due ideologie alleate a creare per l’appunto un gigante, che dilaga e permea ogni snodo fondamentale delle relazioni tra uomini e donne, inquinandole e snaturandole. Noi, piccoli ma determinati, intendiamo da qui lanciargli addosso parole, concetti, ragionamenti, documenti, prove, ricerche, analisi, fatti. E confidiamo così di abbatterlo, nell’ottica di ottenere un futuro dove il campo delle relazioni tra sessi torni ad essere chiaro, pulito, positivo, paritario.
Questo è il taglio, questo lo scopo de “La fionda”. Che mette in chiaro fin da subito la propria identità e il complesso dei propri valori. Capisaldi non negoziabili, dai quali parte questa avventura di comunicazione e analisi, in cui sarà impegnata una squadra di persone ben identificata: uomini e donne che, nella maggior parte dei casi (con l’eccezione di alcuni che necessitano ancora di pseudonimi protettivi), metteranno la propria faccia e il proprio nome in una battaglia che da tempo ha consolidato la propria dignità. A partire dagli albori di internet fino alle più recenti esperienze, quasi tutte menzionate in questa pagina, il percorso per la ricostruzione di una dignità per un “racconto maschile” della realtà è già lungo e “La fionda” aspira a portarlo a compimento. Anzitutto facendo capire che opporsi al femminismo e alla teoria queer non significa essere “misogini” o “omotransofobi”, così come combattere la mafia non significa odiare tutte persone del Sud Italia. L’obiettivo qui è mettere al centro non solo la parità di diritti e doveri tra uomini e donne, ma soprattutto un elemento che sta a monte e che col tempo ha finito per sbriciolarsi sotto i colpi delle imposizioni ideologiche: il dialogo costante, pacifico e cooperativo tra uomini e donne, costruttori complementari di futuro.
“L’altro versante del vero”, che rappresenta più un obiettivo che un’asserzione.
Questo sito, come qualcuno avrà già notato, recupera gli ultimi articoli e alcune sezioni già presenti nel blog “Stalker sarai tu”, che proprio oggi ha terminato la sua attività, a partire dai “conteggi” e dalla registrazione delle più diffuse iniziative discriminatorie o d’odio nei confronti degli uomini, più le molte storie personali raccolte in quattro anni di attività. Da esso eredita anche tutti i canali social ma soprattutto alcuni autori, più molti altri che hanno preso impegno a scrivere con regolarità, senza con ciò escludere “ospitate” saltuarie di altri che vogliano far sentire la propria voce, in coerenza con il complesso di valori che abbiamo chiaramente esplicitato. Esattamente come “Stalker sarai tu”, poi, “La fionda” non ha e non avrà mai né pubblicità né tanto meno un posizionamento partitico. Sotto il primo aspetto, riteniamo la nostra attività un dovere civico, non un modo per far soldi: rimane la possibilità per i lettori di fare delle donazioni (per le quali ringraziamo fin da ora), con cui copriremo spese tecniche e le sicure spese legali che la nostra attività comporterà. Sotto il secondo aspetto, esigiamo di poter avere le mani libere di criticare chiunque, dall’estrema destra all’estrema sinistra, su tematiche che riteniamo “pre-partitiche”, forse anche pre-politiche, in quanto puramente etiche.
L’eredità di “Stalker sarai tu” finisce qui. “La fionda” è qualcosa di altro e di più, nelle tematiche come nelle rubriche e soprattutto nei toni. Pur se non mancheranno spunti aspri e critici, l’obiettivo è quello di proporre all’opinione pubblica analisi espresse con pacatezza e sempre, quando possibile, supportate da fatti, numeri, dati. Se le circostanze lo richiederanno, ovviamente non ci sottrarremo alla polemica, ma il nostro scopo non è guerreggiare 365 giorni all’anno, bensì riflettere e proporre riflessioni, esigendo che ad esse venga riconosciuta una effettiva dignità, ben al di là delle facili etichette che chi sarà infastidito dai nostri contenuti farà presto ad appiopparci. Non cederemo su quello e nemmeno su un altro principio: sebbene “La fionda” rimanga un’iniziativa scaturita dal campo maschile, essa si rivolge indistintamente a uomini e donne, di qualunque orientamento sessuale, e tende ovunque una mano a chi voglia confrontarsi con pacatezza e rigore, in base a un reciproco riconoscimento. Questo insomma non è un club di maschiacci che si parlano addosso, ma un’agorà dove uomini e donne propongono ad altri uomini e donne una lettura critica del presente così come ci viene raccontato e proposto (quando non talvolta imposto). Un tipo di approccio che difficilmente si può reperire nell’informazione mainstream, ecco perché il nostro sottotitolo è “l’altro versante del vero”, che rappresenta più un obiettivo che un’asserzione.
Una ricostruzione comune e concorde dell’oggi, per quel domani dove vivranno i nostri figli e le nostre figlie.
L’invito dunque è quello di iniziare a esplorare con fiducia questa nuova casa, condividendone i contenuti e approfondendo tutte le sue parti, sia i commenti e le riflessioni che si faranno quotidianamente su fatti e iniziative legate al presente, sia per quelle di carattere più generale, che si troveranno essenzialmente nelle quattro rubriche fisse. La prima è “La grande menzogna”, affidata a Santiago Gascó Altaba, l’autore del monumentale imperdibile (e omonimo) saggio in due volumi “La grande menzogna del femminismo”, edito da Persiani. Altaba distillerà poco per volta e proporrà ai lettori l’esito delle ricerche storiche e sociologiche con cui ha smantellato la totalità dei capisaldi ideologici femministi, a partire proprio dalla grande bugia secondo cui il femminismo si batterebbe per la “parità” tra uomini e donne. Importante è poi la rubrica “Territorio maschile”, affidata alla psicologa Roberta Aledda, che si propone di confrontarsi ed elaborare riflessioni sulle questioni più sensibili e delicate della polarità maschile oggi, ma soprattutto di dialogare con i lettori, uomini e donne, che fin da ora sono invitati a inviarle le loro storie, opinioni, punti di vista, utilizzando la mail territoriomaschile@gmail.com. Non ci sarà soltanto serietà e rigore ne “La fionda”: avremo anche la parte ironica, gestita da Andrea Rodolfo Nadia, già noto a molti per la sua intelligente e pungente pagina Facebook, che qui troverà un’espansione dal titolo già emblematico: “Uomini e donne, in supposte”. Ultima, ma sicuramente non per importanza, la rubrica “Pulchrae puellae et bonae”, gestita da Rosa Bortolotti e dedicata all’esplorazione di una scoperta antica eppure sorprendente: esistono donne che non si riconoscono nemmeno per sbaglio nei modelli dominanti proposti dal femminismo. E hanno caratteristiche tali che è indubbio che un nuovo dialogo tra sessi debba partire proprio da loro.
Questa, nel complesso, è la planimetria della nuova casa che oggi si inaugura. Ad essa si possono aggiungere alcuni altri aspetti importanti come la maggiore fruibilità grafica, il maggiore rilievo che verrà dato in homepage ai commenti dei lettori, la presenza nel menu di un’opzione “categorie” che dovrebbe facilitare la ricerca e il reperimento di articoli specifici, insieme all’usuale funzione “cerca” e alla sezione “archivi” in basso sulla destra in homepage. Insomma abbiamo cercato di costruire un luogo confortevole dove poter ragionare con forza tranquilla delle tematiche che ci stanno più a cuore e che, ad oggi, non hanno patria nell’informazione professionale e diffusa. A questo proposito, qui non c’è professionismo: “La fionda” non è e non sarà mai una testata giornalistica, né giornalisti di professione sono i suoi autori. Questo è un repositorio di opinioni argomentate e supportate da fatti, dati e dall’intelligenza di chi li propone. L’obiettivo non è sollecitare l’odio di nessuno verso nessuno. La lotta civica e ideale da queste parti è vissuta con nobiltà: è nostro sicuro interesse sconfiggere l’avversario, quando si manifesta, ma ci preme molto di più che chi assiste al conflitto comprenda correttamente ciò che ci muove alla battaglia. Non una spinta barbara a distruggere tutto o il disprezzo verso questa o quella categoria umana, ma il desiderio di porre le condizioni per una ricostruzione comune e concorde dell’oggi, per quel domani dove vivranno i nostri figli e le nostre figlie. Benvenuti ancora, dunque. Buona lettura e buon inizio.