di Davide Stasi. Ethan aveva 13 anni. Si è tolto la vita settimana scorsa, lanciandosi nel vuoto, a Genova, sotto gli occhi della madre. I media hanno archiviato rapidamente la notizia parlando di crisi adolescenziale, di un gesto “covato nel cuore da tempo”. Qualcuno, bontà sua, ha accennato alle sofferenze per la separazione dei genitori, ma di fatto tutti si sono guardati bene dall’approfondire la vicenda.
Ivano, il papà di Ethan, ha accettato di incontrarmi e di rispondere a qualche mia domanda, per aiutare tutti a capire meglio cosa è accaduto.
Oggi si grida tanto, troppo e a sproposito sul problema delle separazioni e degli affidi. Tra chi ne discute e dibatte, oggi, c’è chi strattona cinicamente i fanciulli dalla propria parte, utilizzandoli come argomento a sostegno di un gioco sporco, finalizzato essenzialmente a blindare interessi che nulla hanno a che fare con i bisogni e i diritti dei figli di genitori separati. Bisogni e diritti da anni ignorati e calpestati da un sistema che, adesso, porta sulla coscienza la vita spezzata di Ethan.
I fanciulli, sempre, anche quando i genitori si separano, hanno un solo bisogno e un solo diritto: avere vicino a sé papà e mamma. ENTRAMBI. Nella misura il più vicino possibile al cinquanta e cinquanta, visto che il cento per cento da separati non è più possibile. Null’altro. Tutto il resto è rumore di adulti in malafede, che va messo a tacere.
Dunque, da adesso in poi, non gridate più, voi sudici portatori di ideologie tossiche, interessi e privilegi sulla pelle dei fanciulli. Fate silenzio, feccia. Tacete ORA. Vi è permesso solo pensare che Ethan in ebraico significa “perenne”, “che vive a lungo”. Questo ora dobbiamo fare tutti, voi compresi: rendere il sacrificio di Ethan un’occasione per tenerlo vivo per sempre attraverso le esistenze mai più spezzate dei figli e delle figlie dei genitori separati di oggi e di domani.
Per questo motivo io chiedo, qui e ora, che ogni possibile riforma della disciplina di separazioni e affidi garantisca a ogni figlio e figlia d’Italia la più piena ed equilibrata bigenitorialità quale principio assoluto e di partenza, mai negoziabile né sottoposto alla discrezionalità di chichessia, e da cui far discendere poi ogni eventuale altra considerazione.
Non solo. Io chiedo, qui e ora, che ogni possibile riforma della disciplina di separazioni e affidi, venga intestata a Ethan. Non si parli più, da adesso, di Disegno di Legge n… o Decreto Legge n... Ma di Legge Ethan Solinas.